È stata inaugurata venerdì 31 gennaio a Trapani, presso Palazzo Milo, sede istituzionale provinciale della Soprintendenza ai Beni Culturali, la mostra intitolata “Carla Accardi per Gibellina”. L’allestimento permette di ammirare nelle vetrine alcuni manufatti in ceramica realizzati da Nuove Ceramiche Gibellina nel 1988. Le opere sono state ideate dall’artista trapanese Carla Accardi, una delle massime interpreti femminili dell’astrattismo. L’anno scorso è ricorso il centenario della sua nascita e adesso le sue creazioni saranno visibili gratuitamente fino al 31 marzo.
“Carla Accardi per Gibellina”, un omaggio che può diventare permanente
Organizzata in sinergia dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina, dal Comune di Trapani, dalla Soprintendenza ai Beni Culturali trapanesi e dal Comune di Gibellina, la mostra “Carla Accardi per Gibellina” rientra nelle manifestazioni per Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea 2026. “È un’opportunità per tutto il territorio per far conoscere quel grande patrimonio artistico che possediamo, anche di arte contemporanea. Non potevamo non partire proprio da Carla Accardi, figlia di questa terra, simbolo non solo dell’arte, ma dell’arte al femminile”, queste le parole dell’assessora alla Cultura del Comune di Trapani, Rosalia D’Alì, presente all’inaugurazione.
E ha anticipato: “Stiamo cercando, come amministrazione, di trovare uno spazio da poter dedicare ad una mostra permanente sulla vita di Carla Accardi, sulle sue opere, sul suo legame con la città di Trapani. Abbiamo chiuso qualche giorno fa degli accordi con il Libero Consorzio di Trapani per il sito del Palazzo della Vicaria, per il Villino Nasi, e abbiamo da poco ristrutturato una parte del chiostro di San Domenico. Cercheremo di ideare un processo di musealizzazione permanente. Sono percorsi lunghi, di cui parliamo da tempo, ma i tempi a volte della burocrazia, soprattutto per il recupero dei finanziamenti, non sono sempre immediati”.
Rosalia D’Alì ha poi voluto ricordare Ludovico Corrao, sindaco di Gibellina dal 1969 al 1994. “È riuscito a creare dalle macerie un’eccellenza, un unicum in Italia sull’arte contemporanea. Ecco, a volte, la vita, la storia, il passato, spero anche il presente e futuro, sono fatti di geni, di persone con una sensibilità e una cultura speciale, che riescono a dare veramente dignità e importanza a luoghi a volte un po’ dimenticati e purtroppo svantaggiati”. L’allora primo cittadino, dopo il sisma del 1968, radunò artisti ed architetti di fama nazionale a Gibellina per arricchirla di nuove opere d’arte contemporanea. È stato inoltre a lungo presidente della Fondazione Orestiadi e ha contribuito alla nascita del Museo delle Trame Mediterranee.
Le opere esposte
Tra le opere di Carla Accardi in mostra a Trapani ci sono alcune ceramiche e dei vasi che recano i tratti pittorici distintivi della pittrice trapanese, realizzati proprio per la cittadina del Belìce e facenti parte della Collezione della Fondazione Orestiadi di Gibellina, nonché delle litografie a tiratura limitata intitolate “Sequenze di un rapporto con il sud” datate 1973, anch’esse donate dall’artista. Tutte creazioni che partecipano a quel coacervo di idee e progetti che era Gibellina nei primi decenni della sua ricostruzione post-sisma del 1968.
Chi era Carla Accardi: una vita per l’arte
Nata a Trapani nel 1924, Carla Accardi, dopo la maturità classica, ha portato avanti gli studi artistici, seguendo i corsi all’Accademia di Belle Arti di Palermo e successivamente di Firenze. Nel 1946, si trasferì a Roma, dove ha iniziato a frequentare l’Art Club. L’artista trapanese è stata l’unica donna a firmare il manifesto culturale ed artistico del Gruppo Forma 1 con Pietro Consagra, Mino Guerrini, Ugo Attardi, Carla Accardi, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo (che avrebbe poi sposato), Giulio Turcato e Piero Dorazio. Elementi chiave di quella proposta erano un’espressione di arte strutturata e non realistica, che desse importanza ad alcuni elementi del linguaggio quali la forma e il segno auto-referenziale, non significanti di contenuti simbolici o psicologici. Nel generale panorama storico dell’astrattismo europeo, il Gruppo Forma 1, che finirà per sciogliersi nel ’51, ha occupato un posto di estrema importanza per l’entusiasmo e l’energia del suo operato e della sua attività di promozione culturale.
Carla Accardi in quegli anni partecipò inoltre a numerose collettive in Italia e all’estero, manifestando come tratto pittorico distintivo l’uso del segno e del bianco e nero. Nel 1960 ha aderito al gruppo artistico culturale Continuità e la sua opera pittorica riacquisì a quel punto l’utilizzo del colore. Per lei anche partecipazioni alla prestigiosa Biennale di Venezia nel 1964, 1976, 1978 e 1988. Negli anni ’80, tornò a dipingere su tela, scegliendo un tratto distintivo contrassegnato da segni e giustapposizioni cromatiche. Le sue opere sono state esposte anche nel prestigioso museo Guggenheim di New York nel 1994. Nel 1996 venne nominata membro dell’Accademia di Brera, successivamente consigliera per la Biennale di Venezia. L’artista è morta a Roma nel 2014. Alcune sue opere sono presenti nelle collezioni della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, del Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli (Torino), delle Gallerie Civiche di Modena e Bologna, del Palazzo Reale di Milano e del Museo Civico di Torino.