lunedì | 21 Ottobre | 2024
Gino Morabito
Gino Morabito
Cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, pubblica un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. È firma de La Sicilia e del Quotidiano di Sicilia; collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno e habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che, alla fine, bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantotto anni in poche righe. È un buon inizio.

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Fabio Concato: “In Sicilia mi sento a casa, c’è un’umanità diversa. La musica deve occuparsi del sociale”

In vista delle due date del tour in Sicilia, in programma venerdì 25 ottobre al Teatro Impero di Marsala (TP) e sabato 26 ottobre 2024 al Teatro Golden di Palermo, il “musico ambulante” Fabio Concato si racconta a BE Sicily Mag

Gino Morabito
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Cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, pubblica un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. È firma de La Sicilia e del Quotidiano di Sicilia; collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno e habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che, alla fine, bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantotto anni in poche righe. È un buon inizio.

Fra i pochi ad aver compreso la bellezza di far vivere le proprie intuizioni spostandosi verso la gente, Fabio Concato racconta la quotidianità con un’eleganza che ha pochi eguali, rendendola universale. Il musico ambulante partito da Milano sarà in Sicilia per un doppio appuntamento: venerdì 25 ottobre al Teatro Impero di Marsala (TP) e sabato 26 ottobre 2024 al Teatro Golden di Palermo. Con lui sul palco Ornella D’Urbano (arrangiamenti, piano e tastiere), Gabriele Palazzi Rossi (batteria), Stefano Casali (basso), Larry Tomassini (chitarre).

Fabio Concato e il rapporto con la Sicilia

Con uno spettacolo prodotto da Marco Borzatta per Luna di Miele Produzioni, Fabio Concato torna per una due giorni nella sua “seconda casa”. Un’occasione per ascoltare non solo i grandi successi ma anche tante altre chicche del suo ricco repertorio, che è diventato patrimonio culturale del nostro Paese. “La Sicilia l’ho girata in lungo e in largo. Ho degli amici a Catania, Palermo, Cefalù, Trapani. C’è una diversa umanità, un diverso rapporto con le persone. Sarà per quel quartino di sangue modicano che scorre nelle mie vene, ma in Sicilia mi sento a casa”.

Fabio Concato foto 3 - Be Sicily Mag
Fabio Concato

La musica e il suo nuovo tour

Dal vivo in versione teatrale, l’artista propone un concerto improntato sulla melodia e sulla parola. “È la mia musica. Quella musica che mi ha dato tutto, favorendo l’incontro con gli altri, grazie a questo lavoro che ti porta sempre in giro come uno zingaro felice o come un musico ambulante, appunto. Per contro, non le ho permesso di togliermi nulla. In questi quarantasei anni di attività ho realizzato e proposto dei nuovi progetti soltanto quando ritenevo di avere qualcosa di interessante da dire e quando ne avevo bisogno, come una sorta di auto-terapia. Credo invece, cammin facendo, di essermi perso tante opportunità che, forse, mi avrebbero dato una maggiore visibilità”.

È stato facile avvicinarsi alla musica. “Negli anni Cinquanta mio padre – un rappresentante di occhiali – mi faceva sentire i dischi di artisti che avrebbero condizionato il mio gusto in senso buono: Gerry Mulligan, per citarne uno. Lui ascoltava ottima musica e questa è stata la mia più grande fortuna”. Le radici di un artista che affondano nei Settanta. “Quando ho cominciato c’era un modo di vendere la musica, distribuirla e stamparla che non ha niente a che vedere con quello di oggi. Anche l’approccio che la casa discografica aveva con l’artista era completamente diverso. Al primo disco mi dissero: Farai successo fra sei, sette anni. Serve tempo, bisogna sviluppare il linguaggio e crescere. E Domenica bestiale arrivò puntuale alla scadenza”.

Domenica bestiale, Fiore di maggio, Guido piano, Rosalina, Sexy tango, O Bella bionda. Ma anche pezzi come Stazione Nord e Non smetto di aspettarti, fino agli ultimi singoli L’aggeggino e L’umarell. Sul palco le “storie di sempre”, quelle di un lungo viaggio iniziato nel 1977. “Continuo a scrivere di ciò a cui mi interesso, anche quando racconto vicende dolorose. Non puoi comporre a cuor leggero una canzone come quella per il Telefono azzurro, o sui bambini che da secoli continuano ad aspettare qualche nave che porti loro i libri, i giochi e del cibo. Ma è il mio lavoro e mi piace. Credo fermamente che la musica abbia il dovere di occuparsi del sociale, non girando lo sguardo dall’altra parte”.

Fabio Concato foto 4 - Be Sicily Mag
Fabio Concato

Fabio Concato si racconta

Delicato, intimista, personale. Fabio Concato è un autore elegante, sempre attento alle tematiche ambientali, sociali e civili. “È attraverso le altre persone che sono riuscito a conoscere meglio me stesso. Credo attenga sempre all’amore, quello a 360 gradi, non solo il rapporto di coppia. Amore che vuol dire interesse verso tutti gli esseri viventi, senza distinzione di sorta, e per questo pianeta che ne avrebbe proprio bisogno”.

Anarchico quanto basta, in direzione ostinata e contraria. “A dispetto del carattere fumino che mi ritrovo, l’augurio che rivolgo a me stesso è di riuscire a essere più tranquillo e impermeabile nei confronti della vita, continuando sempre a vedere – così come sono stato educato – il bicchiere mezzo pieno”. Non è propriamente felicità, quanto piuttosto sentirsi sereni nella propria normalità. “Forse la felicità è la normalità. Mi sento felice quando la mia vita si svolge normalmente. Nella normalità non ci sono picchi, né di gioia ma neanche di dolore. E questo mi rasserena”.

Premio Tenco 2022 e quelle rassicurazioni da parte del pubblico e della propria città, Milano, che nel 2020 gli ha tributato l’Ambrogino d’oro. “Mi piacerebbe che si dicesse di me che sono un musicista sui generis, fuori dagli schemi e dai soliti giri di promozione in radio e in tivù. Un artista che, però, gode della stima e dell’affetto di quella parte del pubblico che mi conosce”.

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