Per qualcuno si tratta di un “escamotage” legale volto a consentire ai proprietari di prendere pieno possesso dell’area per realizzarvi il resort di cui si parla ormai da tempo, per altri, invece, di un qualcosa che prima o poi doveva accadere, visto che il materiale roccioso della zona è particolarmente friabile e potrebbe alimentare pericolosi crolli di massi. Indipendentemente da ciò, il caratteristico tratto della Pillirina di Siracusa, quello sovrastante la spiaggetta e paesaggisticamente più suggestivo, è stato chiuso al pubblico. Due ordinanze del demanio e della capitaneria di porto sottolineano come il tratto (quasi tutto di proprietà di una società facente capo al marchese Emanuele De Gresy) sia “pericolante” e che vi è la “necessità di garantire la pubblica incolumità”.
In questo caso, dunque, anche se secondo la legge l’accesso al mare dovrebbe essere sempre e comunque garantito, si va incontro a una limitazione legata a palesi motivi di sicurezza, che, tuttavia, impediranno ai turisti e ai visitatori di poter godere a tempo indeterminato delle bellezze del luogo. Le ordinanze, infatti, vietano di avvicinarsi “verso terra di 20 metri e verso mare di 100”. E ora, per scongiurare la possibilità di veder nascere proprio lì una struttura ricettiva, cosa che gli ambientalisti locali hanno da sempre ostacolato, servirebbero finanziamenti per mettere la zona in sicurezza. Solo così il proprietario sarebbe quantomeno in dovere di tornare a garantirne l’accesso.
La storia della Pillirina: il futuro resta un’incognita
Nel corso degli ultimi decenni la “Pillirina”, da sempre molto amata e frequentata dai siracusani, ha ricevuto tanti riconoscimenti come, su tutti, quello legato al censimento 2022 del Fai, che l’ha inserita tra i primi 10 “I luoghi del cuore” italiani. L’area, che corrisponde a Punta della Mola, prende il suo nome da una vicina grotta: secondo la leggenda i protagonisti erano un pescatore, una donna soprannominata Pillirina (termine usato nel dialetto per indicare una Pellegrina) e il loro impossibile amore. Oltre ad essere una delle baie più belle di Siracusa, l’area ha un grande rilievo storico: proprio qui nel 415 a.C. gli ateniesi attaccarono per la prima volta la città. L’insenatura è caratterizzata dal mare cristallino e nella zona circostante ci sono anche tombe del periodo greco e bunker risalenti al secondo conflitto mondiale.
Proprio per preservare l’ecosistema naturale di un’area che ha dei problemi di dissesto idrogeologico legati all’erosione costiera, il comitato “Pillirina”, attivo dal 2010, promuove per questo luogo l’istituzione di una riserva naturale orientata. La spiaggia, comunque, è già stata nominata sito di interesse comunitario dall’Unione Europea per proteggere l’habitat e le specie che vivono nella zona. Essa ricade nell’area marina protetta del Plemmirio, precisamente allo sbocco numero 34, ed è caratterizzata anche da numerose insenature di natura sabbiosa con delle splendide grotte raggiungibili solo dal mare. Una delle fortificazioni in cemento che ci sono è inclinata e rappresenta un altro motivo di preoccupazione per i visitatori del luogo essendo stata sempre accessibile.
I proprietari, che avevano acquisito gran parte dell’area dal demanio chiedendo, attraverso una lunga battaglia legale, la chiusura della spiaggia, vorrebbero avere il via libera per intervenire. Ma l’area, in realtà, non è interamente privata poiché comprenderebbe sia porzioni di terreno privato che particelle del demanio marittimo. Se, dunque, il marchese si era portato avanti al fine di realizzare delle nuove strutture adesso è lo stesso demanio ad imporre la chiusura della zona. Il tutto in attesa di nuovi possibili sviluppi per una vicenda che sembra non aver fine e che, da ora in avanti, danneggerà un po’ tutti, sia chi vuole costruire qualcosa di nuovo e moderno in una zona sicuramente da rivalutare che quanti, invece, rimangono legati al passato e vorrebbero veder restare tutto com’era. Cosa sempre più difficile e, adesso, sempre più improbabile.
Due anni fa la proposta provocatoria del cantante Erlend Øye
Nell’estate del 2022, periodo in cui si erano manifestate le prime “dispute” tra i proprietari e le associazioni che mirano alla salvaguardia dell’area, sulla vicenda della Pillirina intervenne anche il cantautore norvegese Erlend Øye (che dal 2008 vive a Siracusa), lanciando una provocazione: “Le do un milione di euro – scrisse sui social (e non solo) riferendosi direttamente al proprietario – ma non ci porti via la nostra amata Pillirina”. Alla fine, però, la situazione non ha preso alcuna svolta e tuttora la popolazione ne paga le conseguenze.