Lo scorso 14 settembre è iniziata la 18esima edizione de Le Vie dei Tesori, il Festival del Patrimonio Culturale in Sicilia. Sono 18 le città coinvolte dall’iniziativa, ma soltanto 10 sono già attive in questo mese. Le altre si susseguiranno nei prossimi otto weekend, fino al 3 novembre 2024. Tra le città già coinvolte c’è Corleone: ecco una selezione delle location da non perdere in occasione de Le Vie dei Tesori.
I luoghi delle Vie dei Tesori a Corleone
Corleone è l’Animosa Civitas di re Alfonso il Magnanimo. Fondata dai normanni, finita spesso al centro di diatribe nobiliari, “ricomprata” più volte dai suoi stessi abitanti, nasconde numerose perle. Tra queste, ci sono i conventi austeri e le chiese preziose, che in tempi felici erano più di cento; gli oratori settecenteschi, i simulacri “nascosti”, come nella magica cascata delle Due Rocche, a pochi passi dal centro; e i luoghi della sua storia più recente, caratterizzata dal forte impegno antimafia.
Così con Le Vie dei Tesori a Corleone, nei tre weekend dal 16 settembre all’1 ottobre, si scoprirà una città che si sta ricostruendo, partendo dalla forza del suo cuore antico. Ecco le dieci location coinvolte.
Centro di recupero per la fauna selvatica – Ficuzza
Tra i luoghi di Corleone da non perdere c’è il Centro di recupero per la fauna selvatica di Ficuzza. Qui, il lavoro dei volontari consente salvataggi di animali feriti. Aiutare un falco ammalato, steccare la zampina di una volpe, salvare un riccio: questi soltanto alcuni degli interventi quotidiani. La sede del centro è locata nella residenza che fu creata da Ferdinando di Borbone nella sua riserva di caccia, all’interno del bosco di Ficuzza.
Chiesa del Carmine e Oratorio Compagnia di Maria SS. Del Carmelo
La Chiesa del Carmine e l’Oratorio Compagnia di Maria SS. Del Carmelo sono tra i luoghi da visitare a Corleone in occasione de Le Vie dei Tesori. il prospetto principale della Chiesa è in conci di pietra squadrata a vista, con un basamento e cornici laterali in pietra grigia e conci di tufo giallo per il resto della facciata. Il lavoro fu realizzato per volontà del canonico Don Giovanni Nicolosi che, alla fine degli anni ‘50, impegnò la sua personale proprietà per dare “un aspetto più decoroso alla chiesa che tanto amava”.
Chiesa di Sant’Agostino
La Chiesa di Sant’Agostino, fondata dagli Agostiniani nel Trecento e poi modificata in età barocca, oggi possiede un impianto neoclassico con la volta a botte che insiste su riquadri affrescati. Particolarmente interessanti sono il coretto con splendide pitture e un altare barocco. Al suo interno sono custoditi il dipinto di Giuseppe Ribera del martirio di San Bartolomeo e una grande tela che riproduce momenti della vita di Sant’Agostino.
Chiesa Di Santa Rosalia
La chiesa di Santa Rosalia si trova nella piazza Giuseppe Vasi di Corleone, la famosa piazza Soprana in cui sorgeva la bottega di San Bernardo. La costruzione è legata a due episodi: il ritrovamento delle reliquie della Santa a Montepellegrino nel 1624 e la peste che in quel momento si diffondeva anche a Corleone.
Chiesa Madre
La Chiesa Madre di Corleone, ultimata nel XV secolo, è caratterizzata da stili sovrapposti di difficile lettura. Un tempo probabilmente ospitava le cappelle (ora inglobate nella navata laterale destra) di “ius patronatus” delle famiglie nobili del tempo. L’interno è a tre navate con struttura a croce latina. La chiesa accoglie oggi ben undici altari compreso l’altare maggiore.
CIDMA
Il CIDMA – acronimo per “Centro di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia” – fu inaugurato nel 2000 in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite a Palermo ed è una testimonianza di riscatto, che promuove la conoscenza della storia del fenomeno mafioso ponendo l’accento sulla storia e sugli eroi dell’antimafia della storia corleonese e non solo. In occasione del festival, proporrà la visita alle nuove stanze, allestite al piano terra del complesso San Ludovico. Qui sarà esposto e consultabile il faldone del Maxiprocesso che custodisce le dichiarazioni di Tommaso Buscetta.
Monastero del SS Salvatore
Il Monastero del Santissimo Salvatore fu fondato alla fine del XIII secolo grazie a un generoso e ricco cavaliere di cui non si conosce la storia. Il benefattore voleva costruire il monastero per le suore benedettine e si scontrò con il provinciale dei Carmelitani, padre Alberto da Trapani, che invece voleva trasferirvi le suore Carmelitane. Vinsero le prime e continuarono a vivere nel convento fino al 1866. Con il passaggio dei beni religiosi al demanio, il monastero fu trasformato in un istituto per poveri e orfanelle. Oggi è una pensione per anziani.
Museo Pippo Rizzo
Il Museo Pippo Rizzo ospita fossili e reperti del Paleolitico e del Mesolitico, frammenti di ceramiche preistoriche, ma soprattutto il “Miliarium”, recuperato da Giovanni Valenti nel 1954: è un pezzo unico, una “pietra miliare” del 252 avanti Cristo che era collocata sull’antica strada consolare romana Palermo-Agrigento.
NOMA
NOMA, ovvero il Museo multimediale interattivo I Art Noma, consiste nella realizzazione del progetto artistico “NoMa” (no mafia), realizzato da PIF. Al suo interno si trova una videoinstallazione interattiva e multimediale, la proiezione sulle quattro pareti e soffitto, delle storie delle vittime di mafia.
Palazzo Triolo
Palazzo Triolo si apre su quello che un tempo era il cuore del paese, via Cammarata. Una dimora elegante il cui corpo principale fu costruito probabilmente a fine ‘700, ma alla quale, con il passare degli anni, si aggiunsero altri edifici confinanti, tanto che nel suo periodo di massimo splendore, Palazzo Triolo occupava quasi l’intero isolato.