martedì | 22 Ottobre | 2024
Zaira Conigliaro
Zaira Conigliaro
Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

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“L’Ora, storia di un giornale antimafia” in onda su Rai Storia: il racconto del quotidiano in memoria di Mauro De Mauro

“L’Ora. Storia di un giornale antimafia” in esclusiva su Rai Storia il 16 settembre alle 16.45: un documentario che racconta la storia del giornale che per anni si è schierato contro la mafia

Zaira Conigliaro
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Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

Lunedì 16 settembre, alle ore 16.45 su Rai Storia, va in onda lo speciale “L’Ora. Storia di un giornale antimafia”, un giornale che ha scritto una pagina fondamentale nella storia della Sicilia e dell’Italia. Questo speciale coincide con l’anniversario della scomparsa del giornalista Mauro De Mauro, vittima della mafia e simbolo dell’impegno antimafia del quotidiano palermitano.

“L’Ora”, il documentario: le origini

Fondato nel 1900 con il sostegno della famiglia Florio, L’Ora ha rappresentato un faro di libertà di stampa e di critica sociale a Palermo. Il giornale nasce in un periodo di fermento politico ed economico in Sicilia, e si distingue subito per il suo orientamento liberale e critico verso le ingiustizie del governo romano. Sotto la direzione di Vincenzo Morello, L’Ora si afferma come un’importante voce di opposizione, documentando eventi cruciali come le manifestazioni operaie represse con violenza nel 1901. Il primo numero de L’Ora uscì il 22 aprile 1900, con il sottotitolo di “Corriere politico quotidiano della Sicilia”.

A dirigere il giornale fu nominato Vincenzo Morello (1860-1933), uno dei più autorevoli giornalisti politici italiani del tempo. Le penne che hanno toccato questo giornale sono tante, autori di tutta Italia, scrissero: Napoleone ColajanniFrancesco Saverio NittiLuigi CapuanaAntonio Borgese e Rosso di San Secondo. Morello diresse il giornale fino al febbraio del 1902, anno in cui a dirigere L’Ora fu chiamato Medardo Riccio. Dal 1904 al 1907 il giornale venne diretto da Edoardo Scarfoglio, già fondatore e direttore del quotidiano Il Mattino di Napoli. Sulle pagine culturali del giornale apparvero molte firme prestigiose tra cui quelle di Matilde SeraoLuigi PirandelloSalvatore Di Giacomo e Giovanni Verga.

l'ora, Rai Storia

Durante la Belle Époque, il giornale si fa notare per il suo respiro internazionale e l’attenzione al fotogiornalismo. Tuttavia, con l’avvento del fascismo, L’Ora viene costretto a un cambiamento forzato, diventando il Quotidiano Fascista Mediterraneo fino alla sua chiusura nel 1943, a causa della Seconda Guerra Mondiale.

Il ritorno e la rivoluzione del giornalismo antimafia

Dopo la guerra, nel 1946, il quotidiano riprende le pubblicazioni e si riassesta con una nuova linea editoriale sotto la direzione di Pier Luigi Ingrassia, il quale guida il giornale attraverso le tumultuose battaglie per l’autonomia siciliana e contro le intimidazioni mafiose. Nel 1954, il quotidiano passa sotto il controllo del Partito Comunista Italiano e assume una nuova identità sotto la direzione di Vittorio Nisticò.

l'ora, Rai Storia

Nisticò segna un’epoca d’oro per L’Ora. Sotto la sua direzione, il giornale avvia un’inchiesta senza precedenti sulla mafia, con una squadra di giornalisti d’eccezione come Felice Chilanti e Michele Pantaleone. La serie di articoli “Tutto sulla mafia“, pubblicata a partire dal 1958, è la prima a trattare il fenomeno mafioso con un’analisi approfondita e documentata, rivelando la collusione tra il crimine organizzato e le istituzioni locali. Il coraggio di L’Ora nella sua lotta contro la mafia non rimane inosservato: l’attentato del 19 ottobre 1958, che distrugge parzialmente la sede del giornale, diventa un simbolo della determinazione dei giornalisti di continuare a combattere il crimine.

Le battaglie giornalistiche e le perdite tragiche

Negli anni ’60 e ’70, L’Ora affrontò una serie di sfide sia interne che esterne. Il giornale documentò con dettagliati reportage le violenze della polizia e le atrocità mafiose, subendo numerosi attentati e minacce.

Nel luglio del 1960, manifestazioni di protesta contro il governo di Fernando Tambroni, sostenuto dal MSI, furono represse violentemente dalle forze dell’ordine in tutta Italia. In Sicilia si contarono sei morti, quattro dei quali a Palermo. Il quotidiano L’Ora documentò in dettaglio le violenze della polizia e dei Carabinieri contro i manifestanti, diventando protagonista di un caso giudiziario senza precedenti.

l'ora, Rai Storia
Fernando Tambroni

Questo processo stimolò ulteriormente i cronisti di L’Ora e accrebbe la simpatia dei lettori. Il giornale continuò a documentare eventi rilevanti come la strage di Ciaculli del 1963, il terremoto del Belice del 1968 e il massacro mafioso di viale Lazio del 1969. Inoltre, nel 1972, L’Ora aprì una seconda redazione a Catania e collaborò con figure di spicco come Renato GuttusoLeonardo SciasciaSalvatore QuasimodoFelice Chilanti e Giuliana Saladino.

Nonostante le minacce e gli attentati mafiosi, che portarono all’uccisione dei cronisti Cosimo Cristina (il 5 maggio 1960), Giovanni Spampinato (il 27 ottobre 1972) e alla misteriosa scomparsa di Mauro De Mauro (il 16 settembre 1970), L’Ora proseguì nella sua attività critica e culturale.

Nel corso degli anni ’70, L’Ora affrontò difficoltà economiche e una crescente concorrenza da parte delle emittenti private e dei nuovi giornali. Nonostante un tentativo di rilancio, il giornale non riuscì a recuperare il suo prestigio e, nel 1992, cessò definitivamente le pubblicazioni. Il 9 maggio di quell’anno, il quotidiano salutò i lettori con un “Arrivederci” che segnò la fine di un’epoca di giornalismo coraggioso e impegnato.

La trattativa Stato Mafia e la rilevanza storica del quotidiano

L’Ora ha avuto un impatto duraturo sulla stampa italiana e siciliana, non solo per le sue inchieste coraggiose e il suo impegno nella lotta contro la mafia, ma anche per il suo ruolo nel documentare e criticare i poteri politici e sociali. L’ultimo direttore Vincenzo Vasile ha sottolineato l’importanza del giornale nel rivelare la trattativa tra lo Stato e la mafia, un argomento che rimane cruciale per comprendere la storia recente dell’Italia. Il documentario di Rai Storia sarà un’opportunità per riflettere su questo prezioso capitolo della storia del giornalismo e per ricordare l’eredità lasciata da L’Ora, un giornale che ha avuto il coraggio di sfidare il potere e la criminalità organizzata, pagandone un prezzo altissimo.

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