lunedì | 21 Ottobre | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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Carlo Alberto Giardina, la street art dalla Sicilia alla Cina: “Il muro con il colore diventa una realtà parallela”

Sono già numerosi i progetti dello street artist siracusano Carlo Alberto Giardina, 33 anni, che con la sua arte è arrivato anche in Cina

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I progetti dello street artist siracusano Carlo Alberto Giardina non si fermano. Alle facciate delle abitazioni di via Antonello Da Messina, agli ingressi colorati d’azzurro dello Stadio “Nicola De Simone” e ai progetti sull’inclusione e l’integrazione realizzati alla Borgata, si sono aggiunti anche gli accessi del vecchio “Talete” di Siracusa. L’illustratore formatosi a Milano li ha rinnovati, traendo spunto dai paesaggi circostanti. Un omaggio alla “alla vegetazione e alla fauna marina distintiva dell’identità del nostro territorio”. Dietro le sue opere ci sono dunque sentimenti forti, legati al territorio. Il silenzio e la pace interiore pongono in primo piano, nella concezione dell’artista, il sottile equilibrio esistente tra l’uomo e la natura. Cosa che si evince chiaramente anche nei murales realizzati in questi ultimi anni in tutta Italia, che lo hanno reso sempre più conosciuto nel settore. 

La formazione di Carlo Alberto Giardina, i dogmi della sua arte e le lezioni in Cina

“Ho iniziato in maniera tutt’altro che artistica, facendo Giurisprudenza. Anche se, col senno di poi, mi sono accorto che i miei libri di diritto erano sempre pieni di disegni. La mia strada, in effetti, era un’altra”, ha raccontato Carlo Alberto Giardina a Be Sicily Mag. “È così che, sempre a Milano, ho frequentato l’accademia Naba in design della comunicazione. Contemporaneamente iniziavo a dar vita ai miei primi lavori”.

Pian piano, Carlo è diventato un artista sempre più conosciuto, e, una volta tornato in Sicilia, ha anche iniziato a collaborare con “Made program”, un’accademia di Belle arti legalmente riconosciuta dal Mur che ha l’obiettivo di lavorare nei punti d’intersezione fra design, arte, mestieri, tradizione e cultura locale. Inoltre, ha dato vita a una piattaforma operativa che, nel sud Italia, vede la sua collocazione a Siracusa. E, proprio nell’ambito di tale progetto, l’artista sarà impegnato in Cina, per i prossimi due mesi, dove terrà delle lezioni di arti visive in lingua inglese.

Le opere di Carlo Alberto Giardina

Nel 2021, essendo già un esponente di un certo rilievo dell’arte muraria, a Siracusa, Carlo Alberto Giardina ha dato vita a quattro opere sulle facciate di altrettante palazzine in via Antonello da Messina, in occasione del “Mimesi Fest”.

Più di recente, invece, ha contribuito alla realizzazione di una serie di murales allo stadio “Nicola De Simone” di Siracusa, dove, per l’occasione, ha guidato gli studenti della “Montana State University” in un progetto di riqualificazione urbana. Insieme hanno colorato i muri perimetrali dell’impianto. Un lavoro, quest’ultimo, fatto di ricerca visiva e cromatica su temi vari come sport, natura ed iconografia greca. La stessa opera è ora in esposizione proprio nel Montana, dopo essere stata stampata e fedelmente riprodotta.

Da segnalare, poi, un altro progetto messo in atto grazie all’accademia con cui collabora per recuperare alcune aree della Borgata, storico quartiere multiculturale di Siracusa. Nello specifico un campetto da calcio e le vicine scalinate, ma soprattutto quello recentissimo che, insieme a “MetaBorgata” di Viviana Cannizzo, ha dato vita a dei poster artistici affissi nella zona con 8 poesie dei ragazzi del liceo Quintiliano tradotte in varie lingue tra cui il cingalese, l’arabo ed il romeno.

Una delle principali caratteristiche di tutte le sue opere è il far sentire le persone consapevoli del contesto naturale in cui vivono. “Si tratta di composizioni che fanno sentire l’osservatore piccolissimo rispetto a ciò che guarda. Tutti, in effetti, dovremmo un attimo ridimensionarci. Questo è un elemento che, personalmente, mi dà un senso di pace, facendomi sentire parte integrante di ciò che mi circonda. Le immagini, d’altronde, hanno il potere di farci fantasticare sulla realtà percepita. E io immagino i muri come dei portali. In un mondo che si genera dalla pittura il muro si rompe, e, attraverso il colore, – conclude l’artista – diventa una realtà parallela completamente diversa”.

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