ArteIncontro, un evento dedicato all’arte en plain air, ispirato all’impressionismo, ha dato il via a Messina lo scorso 31 agosto a una mostra che proseguirà fino a domenica 8 settembre. Il progetto nasce dalla già consolidata collaborazione tra Francesco Reitano, titolare della Tenuta Rasocolmo di Piano Torre, location che ospita le opere, e la curatrice e storica d’arte Mariateresa Zagone. L’iniziativa è dedicato alla memoria dei pittori Carmelo e Letterio Bonanno, nonno e prozio di Reitano. Entrambi infatti si sono spesso dedicati alla pittura en plain air e hanno lasciato diverse opere paesaggistiche, già in esposizione permanente nella struttura.
Il progetto ha coinvolto sei artisti selezionati: Simone Caliò, Glauco, Michela Magazzù, Silvia Muscolino, Nessunettuno e Liliana Romano. Con loro, per tutto il corso dell’evento, anche la fotografa Lucia Florio, che ha documentato sapientemente il tutto.
Artisti immersi nella natura con ArteIncontro
Fin dalle prime ore della giornata i sei artisti si sono immersi completamente nella natura, approfittando degli splendidi paesaggi offerti dalla location, ma anche sfidando il caldo, il vento e le scomodità di un ambiente nuovo, come fecero Carmelo e Letterio Bonanno e i maestri impressionisti prima di loro. Sin dall’inizio, infatti, parte integrante del progetto è stata l’idea di accompagnare gli artisti fuori dalla propria comfort zone, lontano da scrivanie, tavoli, ventilatori e playlist personalizzate, per un’esperienza unica di immersione autentica nella natura.
Gli artisti hanno potuto esplorare la zona, passeggiando tra ulivi secolari, i vigneti e un affaccio mozzafiato sul mare, lasciandosi ispirare dalla natura, i colori e le luci del punto più a nord della Sicilia. Proprio la luce ha giocato un ruolo fondamentale, così com’era previsto e come è sempre stato per la pittura all’aria aperta, dove ogni cosa è influenzata dal trascorrere del tempo e dalla posizione del sole.
L’evento per il pubblico
A fine giornata, verso le 18.30, la produzione delle opere è stata interrotta per iniziare immediatamente la preparazione del vernissage. La storica d’arte Mariateresa Zagone ha quindi guidato gli artisti nell’allestimento di un’esposizione che ha offerto diverse visioni artistiche dei paesaggi circostanti. La mostra vuole infatti offrire “una lettura trasversale di differenti sensibilità pittoriche, derivazioni culturali e posizioni personali di pratica artistica”. Oltre a questo aspetto, è stato messo ancora più in evidenza quello della spontaneità della pittura en plain air.
Ancora una volta all’aperto, sospese su ampie cornici di legno, le opere prodotte durante la giornata sono state infatti affiancate da opere prodotte in studio dagli stessi artisti. Zagone aveva infatti già richiesto che portassero un lavoro rappresentativo del proprio operato, “per segnare lo scarto, il margine di sbilanciamento delle certezze”. Le opere estemporanee hanno invece rappresentato quella che la curatrice definisce una manifestazione di restituzione. “Quello che hanno prodotto – ha spiegato – viene restituito in termini di linguaggio visivo”.
Le opere esposte durante ArteIncontro a Messina
Durante il vernissage, tenutosi nel corso della stessa serata, Mariateresa Zagone ha offerto ai presenti una breve e precisa presentazione della pratica en plain air e un’analisi delle opere presenti e degli sbilanciamenti più o meno evidenti tra opera estemporanea e opera in studio.
Delle due opere della giovanissima artista messinese Michela Magazzù, in particolare, sono stati evidenziati i giochi di luce e la variazione di intensità dei colori. Silvia Muscolino ha prodotto, invece, un’opera che conserva la leggerezza caratteristica anche dell’opera in studio, ma che è più naturalistica, rappresentando un albero a picco sulla scogliera. L’ispirazione è arrivata da un albero anche per Liliana Romano, che ha trovato il suo rifugio ai piedi di un gelso vicino alla tenuta.
D’ispirazione botanica anche l’opera di Nessunonettuno, che ha ritratto una pianta della tenuta facendone una sintesi tipica della street art. Ha unito ancora di più arte e natura Gianmarco Spadaro, in arte Glauco, che all’interno della sua opera ha schiacciato degli acini del vigneto. Di Simone Caliò sono stati fatti notare l’attenzione alla luce e l’istinto, che ha dato spontaneità all’opera e velocità all’esecuzione, tanto che nella stessa giornata si era già dedicato ad un secondo dipinto.
Alla presentazione della mostra è seguita poi quella di un libro: “Terroir – Metafisica del territorio (e del vino)”di Antonella Giardina e Cristian Aiello. Un libro che unisce filosofia, archeologia, design e vino e analizza come un territorio possa influenzare la produzione artistica e la cultura antropologica.
I prossimi appuntamenti
La mostra nata dal progetto ArteIncontro è stata spostata al chiuso ma resta visitabile fino all’8 settembre, tutti i giorni dalle 17:00 alle 21:00. Dalla collaborazione tra Reitano e Zagone era già nato il progetto di installazioni site-specific “Residenze d’artista” che ha già prodotto i primi risultati lo scorso aprile con l’opera dell’artista palermitano Giovanni Lo Verso. Il prossimo residente è lo scultore cileno Flavio Parra Ortiz, che sarà ospite alla tenuta il prossimo novembre.