martedì | 22 Ottobre | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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Saponaria dell’Etna, cosa sono i cuscini di fiori che ospitavano la dea Afrodite e i suoi amanti

È chiamata saponaria dell'Etna e rappresenta una delle piante più belle e ricche di fascino che nascono in estate in Sicilia, non solo sul vulcano ma anche in alcune zone delle Madonie. Per gli antichi greci, è nota da sempre per un mito legato ad Afrodite

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Fiorisce ad almeno 2000 metri di altezza tra la fine di giugno e agosto ed è conosciuta come saponaria dell’Etna, o “cuscino di fiori”, grazie ai meravigliosi e sgargianti colori rosei che caratterizzano i suoi petali ed emergono dal “nero” della pietra lavica. La pianta, proprio in questo periodo, comincia a farsi intravedere tra le vallate del vulcano più alto e attivo d’Europa. E se ci si chiede se le intemperie meteorologiche (come il caldo estremo e il freddo e la pioggia) siano in grado di fermarla, la risposta è negativa. Anzi, è sempre più affascinante che mai.

Le caratteristiche della saponaria dell’Etna

La saponaria dell’Etna, da sempre il simbolo del parco etneo, come si evince dallo stemma che la raffigura, cresce pure in alcune zone delle Madonie, a ridosso della nella costa nord della Sicilia, e serve soprattutto a fortificare i pendii delle montagne. Ha vita breve ma il suo odore è particolarmente gradevole e si sprigiona soprattutto al calar della sera. L’unica sua “controindicazione” è rappresentata dal fatto che, pur sembrando comodi, i cuscini che la contraddistinguono in realtà hanno dei lunghi e fastidiosi aculei. Ecco svelato, dunque, il motivo per cui le guide e i vulcanologi li chiamano scherzosamente “cuscini della suocera”.

Queste piante, oltre che per il colore, anche e soprattutto per la grandezza, dato che possono raggiungere fino a 2 metri d’altezza e sopravvivere fino ai 2500 metri di altitudine. Grazie alla sabbia vulcanica che vi si adagia, soprattutto in questo periodo di continue eruzioni, le piante della saponaria, il cui vero nome è astrogalus siculus, fungono da riparo per varie specie di insetti, rappresentando anche un habitat per molte altre piante.

saponaria delletna 2 - Be Sicily Mag
La saponaria dell’Etna

Il mito greco e i presunti benefici della saponaria dell’Etna

La pianta contiene naturalmente saponine. È per questo motivo che veniva utilizzata già nel Medioevo per la pulizia dei tessuti, e, secondo quanto si racconta nel catanese, i suoi “cuscini” sono dei letti per le fate e altri esseri meravigliosi. Ancora oggi si ritiene che sia in grado di fornire numerosi benefici, dalla guarigione delle intossicazioni fino al favorire la diuresi e curare le irritazioni.

La sua caratteristica storia, comunque, è legata essenzialmente a un mito secondo cui Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, poggiò proprio una serie di quei cuscini sull’Etna per ricordare come l’amore e la bellezza possano fiorire in qualsiasi contesto, anche nei più impervi. Ed era grazie a quei cuscini che, secondo i Greci, creava delle zone dedicate a ospitare gli incontri con i suoi amanti.

Le piante dell’Etna e i cambiamenti della lava 

Naturalmente le saponarie non sono le uniche piante presenti sull’Etna, che ospita tantissime specie endemiche e davvero molto belle da vedere: su tutte spiccano la ginestra, la camomilla dell’Etna ma anche l’acetosa, per non parlare delle splendide foreste di betulle. Trattandosi di un vulcano attivo, dove le colate, storicamente, distruggono tutto ciò che trovano nel loro cammino, servono sempre tanti anni prima che la vita possa tornare a palesarsi in un luogo invaso dalla lava. A precedere la rinascita di una foresta, che comincia a riformarsi dopo almeno 10 o 15 anni, di solito ci sono i licheni, (che insieme agli agenti atmosferici, influiscono tantissimo sul colore della pietra lavica, colonizzandola e contribuendo a renderla sempre più chiara) ma anche i fiori e le erbe.

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