martedì | 22 Ottobre | 2024

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Dalila Spiteri, dal ko al Palermo Ladies Open ai prossimi obiettivi: “Giocare in Sicilia è motivo di orgoglio”

La tennista di Licata è la numero 10 tra le azzurre. “Per chi come me viene da un paesino è ancora più difficile, ma è questo che mi spinge di più”

Non è riuscita ad andare più in là del primo turno di qualificazione, ma Dalila Spiteri ormai è una habitué dei Palermo Ladies Open. La colpa non è dell’emozione. Ad ammetterlo è proprio la siciliana numero 10 della classifica delle tenniste italiane. “Il 6-1 6-1 è un risultato un po’ crudele, ma penso di aver lottato, è stata una bella battaglia. L’ora e 40 di gioco lo dimostra. Avevo di fronte una grande giocatrice, che ha espresso un buon tennis. Io forse nel primo set potevo fare qualcosa meglio. Nonostante ciò, credo di aver lottato con quello che potevo dare. Ho provato a stare dietro alla Ferro, ma fisicamente era molto più forte e mi ha dominato dal primo all’ultimo punto”.

Dalila Spiteri archivia la sconfitta al Palermo Ladies Open

Anche da una sconfitta si può imparare molto. “Dà tanti spunti. Aiuta tanto a capire su cosa c’è da lavorare, così che si possa migliorare”. Un insegnamento che vale non solo per lo sport, quanto per la vita, come un po’ tutta l’esperienza della licatese, che agli internazionali di scena al Country Time Club di Palermo si sente “a casa”. E Dalila Spiteri a tal proposito aggiunge: “Ho passato tutti gli ultimi cinque anni qui. Giocare a Palermo per un italiano è tanto, ma per un siciliano giocare nella propria terra è assoluto motivo di orgoglio”.

“Dalla provincia è tutto più difficile”

Avere successo partendo dalla provincia è più che difficile. “Io vengo da un paesino che a malapena aveva un campo in asfalto per giocare a tennis. È una cosa che ti dà quella forza che ti permette di voler eccellere ancora di più”, ha sottolineato.

Dalila Spiteri, che al momento occupa la posizione numero 10 della classifica italiana, sa bene di aver sacrificato molto per un sogno. “Siamo sempre tanto impegnati a guardare quello che non abbiamo, quello che vorremmo. Ultimamente ho ripensato alla me piccola e mi sono detta che, è vero, c’è l’ambizione di voler sempre ottenere di più, ma una licatese tra le migliori 300 al mondo è già un traguardo importante. Ho fatto tanto e guardarmi indietro mi deve aiutare a fare ancora di più, per raggiungere altri obiettivi”.

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