L’Ex Chimica Arenella, situata lungo la costa nord di Palermo, tra le pendici di Monte Pellegrino e il mar Tirreno, rappresenta un capitolo significativo del passato industriale della città. Fondata nel 1913 come “Fabbrica Chimica Italiana Goldenberg“, l’industria era specializzata nella produzione di acido solforico e citrico, raggiungendo negli anni ’40 una rilevanza mondiale nel settore chimico. Tuttavia, il declino produttivo iniziato negli anni ’30 portò alla chiusura definitiva nel 1987, lasciando l’area in stato di abbandono per quasi quattro decenni.
La visita guidata e il progetto di recupero dell’Ex Chimica Arenella
Recentemente, la Fondazione Studio Rizoma ha organizzato una visita guidata all’interno dell’ex complesso industriale, mirata a far conoscere questo luogo emblematico e a illustrare i dettagli di un possibile progetto di recupero. Il Comune di Palermo, in collaborazione con l’Agenzia del Demanio e la Struttura Tecnica di Progettazione, partecipa al bando internazionale “Reinventing Cities”, un’iniziativa volta a promuovere la rigenerazione urbana sostenibile.
Il progetto di recupero dell’Ex Chimica Arenella è ancora in fase embrionale, ma le ambizioni sono chiare: trasformare l’area in un epicentro di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale. Tra le proposte, figurano la creazione di un parco urbano, strutture turistico-ricettive, attrezzature sportive, attività culturali e artigianali, sempre con un’attenzione particolare all’eco-sostenibilità.
Le sfide e prospettive
Prima di poter concretizzare il progetto, sarà necessario affrontare le problematiche legate all’inquinamento del suolo dell’intera area che dovrà essere ripulita da sostanze dannose. Solo una volta risolti questi problemi, si potrà procedere con l’attuazione del piano di recupero, che punta a restituire il mare alla città, creando un collegamento tra il comparto lato mare e quello lato monte dell’Ex Chimica Arenella.
Il recupero dell’Ex Chimica Arenella rappresenta un’opportunità unica per Palermo di riscoprire e valorizzare una parte significativa del suo patrimonio industriale. Con un progetto che guarda al futuro, la città ha la possibilità di trasformare un simbolo di degrado in un modello di rigenerazione urbana sostenibile, attirando interesse e investimenti a livello internazionale.