venerdì | 18 Ottobre | 2024
Zaira Conigliaro
Zaira Conigliaro
Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

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Base scout “Volpe Astuta” a Palermo: la storia del primo bene confiscato alla mafia e affidato a un’associazione 

A Palermo, la Base Scout "Volpe Astuta", ex Fondo Micciulla, è uno dei simboli della lotta alla mafia, in quanto testimonianza di resistenza e rinascita: confiscato nel 1980, oggi è un luogo di crescita per i giovani

Zaira Conigliaro
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Ha 20 anni e studia Scienze della comunicazione con indirizzo Cultura Visuale, ha un debole per l’arte, la moda e il cinema. Da marzo scrive con passione per Be Sicily Mag, sognando una carriera nel giornalismo. Determinata e creativa, cerca costantemente di migliorare le sue abilità, trasmettendo emozioni attraverso le sue parole.

Il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, in cui perse la vita il magistrato Giovanni Falcone, è un giorno di memoria e riflessione per tutta Italia. Non mancano i luoghi di ricordo a Palermo in onore del giudice che rappresenta il simbolo della lotta contro la mafia. Una delle testimonianze tangibili del suo impegno, che non molti conoscono, è la Base Scout “Volpe Astuta”, conosciuta in precedenza come Fondo Micciulla. Il terreno agricolo, situato nel quartiere di Altarello di Baida, è il primo bene confiscato alla mafia che ha avuto una nuova vita grazie ad un’associazione. La sua storia è ricca e significativa.

La storia di Fondo Micciulla: recupero, riscatto e trasformazione del bene

Fondo Micciulla fu sequestrato il 17 giugno 1980 proprio per disposizione del giudice Giovanni Falcone, poiché apparteneva al boss mafioso Filippo Piraino, affiliato al clan degli Inzerillo. Per l’organizzazione criminale si trattava di un luogo strategico. Nel terreno infatti si trovano una camera dello scirocco risalente al Settecento e una rete di qanat di epoca araba. I canali sotterranei potevano infatti essere utilizzati come vie di fuga.

La confisca definitiva arrivò nel 1983, rappresentando un passo fondamentale nella lotta contro la criminalità organizzata. Il 31 gennaio 1997, la proprietà del fondo fu trasferita dal Ministero delle Finanze al Comune di Palermo, con l’intento di trasformarlo in un parco pubblico o una sede per comunità di ragazzi. Questo passaggio segnò un’evoluzione importante nell’utilizzo dei beni confiscati alla mafia, mirato a restituirli alla collettività con scopi sociali ed educativi.

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Con l’entrata in vigore della legge 109/96, Fondo Micciulla divenne così il primo bene confiscato alla mafia in Italia ad essere affidato ad un’associazione per il riutilizzo sociale. Il 19 marzo 1999, l’AGESCI Zona Conca d’Oro ricevette ufficialmente la gestione del fondo, con il progetto di trasformarlo in una base scout. La denominazione “Volpe Astuta” fu scelta in memoria di una scolta scomparsa prematuramente nel 1997, volpe astuta era proprio il suo totem (un soprannome che viene dato tra gli scout per sottolinearne una caratteristica peculiare).

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Al momento dell’affidamento, il terreno versava in condizioni di abbandono e degrado, coperto da rovi e alberi bruciati, e disseminato di resti di attività illecite. Il recupero della Base Scout “Volpe Astuta” fu un’impresa di perseveranza e impegno. Grazie all’aiuto di magistrati come Giancarlo Caselli, e organizzazioni come Libera e l’amministrazione comunale di Palermo, il terreno venne gradualmente ripulito e restaurato. La Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali giocò un ruolo cruciale nel riportare alla luce e alla fruizione pubblica monumenti di rilevante valore storico come la Camera dello Scirocco e il Qanat “Xibene”. Questi elementi testimoniano la complessa e ricca storia di Palermo, con le loro radici che affondano nel XV secolo e nel periodo medievale.

La Base Scout “Volpe Astuta”: significato e futuro

Nel corso degli anni, la Base Scout “Volpe Astuta” è diventata un luogo di formazione e crescita per centinaia di giovani. Grazie a progetti di riqualificazione condotti da scout provenienti da tutta Italia, il fondo è stato trasformato in uno spazio vivibile e funzionale, capace di ospitare attività educative e campi estivi. Gli sforzi congiunti di volontari e istituzioni hanno permesso di restaurare la casa presente nel fondo e mantenere l’agrumeto storico, ricco di aranci, mandarini, limoni e allori secolari.

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La Base Scout “Volpe Astuta” non è solo un bene recuperato dalla mafia; è un simbolo di resistenza e rinascita. La sua inaugurazione ufficiale il 23 giugno 2015 ha rappresentato una vittoria collettiva, un esempio di come la comunità possa riappropriarsi dei propri spazi, sottraendoli alla criminalità e restituendoli al bene comune. Oggi, continua a essere un faro di legalità e un punto di riferimento per tutti coloro che credono nel valore del cambiamento e del miglioramento sociale.

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La base incarna il sogno di Giovanni Falcone di un mondo in cui la mafia venga sconfitta non solo con la legge, ma anche con l’educazione e l’impegno civile. Il suo esempio ci ricorda che ogni spazio sottratto alla mafia è un passo verso una società più giusta e libera. Negli anni, la base è diventata un centro di attività scoutistiche e comunitarie, ospitando eventi nazionali e locali che hanno visto la partecipazione di centinaia di giovani da tutta Italia.

Un impegno costante

Il lavoro svolto presso la Base Scout “Volpe Astuta” è stato possibile grazie al supporto dell’AGESCI Nazionale, ai contributi dei gruppi scout e alla dedizione dei volontari. Ogni estate, clan provenienti da ogni parte d’Italia giungono alla base per lavorare alla sua manutenzione e miglioramento. Questi sforzi hanno trasformato il terreno in un luogo accogliente e funzionale, pronto ad ospitare chiunque voglia contribuire al cambiamento con lo spirito dello scoutismo.

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La Base Scout “Volpe Astuta” rappresenta dunque un esempio concreto di come la lotta contro la mafia possa portare a risultati tangibili e positivi.

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