lunedì | 21 Ottobre | 2024

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Coccadoro, quando la moda è sostenibile ed etica

Zaini metropolitani e genderless che mettono idealmente e graficamente un “punto” al superfluo, scaldacollo in bouclé che riscaldano il look con un occhio alla sostenibilità, e poi un tripudio di borse, dalle divertenti “baggybot “da polso alla Bibottina, shopper versatile e trasversale. Sono solo alcuni dei pezzi iconici che ormai dal 2021 dettano i nuovi codici di una moda sostenibile ed etica, perché i tessuti utilizzati sono in gran parte giacenze di magazzino, che invece di finire il loro ciclo di vita vengono ripensati per dare sostanza a qualcosa di nuovo, unico e rigorosamente in edizione limitata. Questa è la filosofia di  Coccadoro, brand siciliano di accessori moda artigianali, figlio del lockdown come tante idee vincenti e fondato a Palermo da quattro donne che hanno voluto così mettersi in gioco in una nuova sfida e hanno creato un brand  sostenibile che come materie prime utilizza giacenze di magazzino o scarti della filiera produttiva. Tutte le collezioni sono in edizione limitata.

Coccadoro, inoltre, è un brand solidale e devolve parte dei proventi in progetti sociali e antimafia.  A raccontare la storia di come è nato il brand è Roberta De Grandi, architetto e designer del team: “Prima di Coccadoro io già creavo una mia linea. Tre di noi gestivano un negozio in via Maqueda, dividendoci le spese, quando all’inizio la via aveva chiuso al traffico. Poi, con il prolificare dei ristoranti nella zona e con il Covid, quell’esperienza si esaurì e avevamo bisogno di ripartire da qualcosa di nuovo. Abbiamo quindi deciso di puntare su una produzione sostenibile. A maggio 2021 abbiamo così fondato una prima società, Arance Amare e a ottobre dopo un’estate di lavoro abbiamo deciso di partire con l’on line e la cooperativa sociale che abbiamo fondato il 5 febbraio del 2021. Abbiamo deciso di creare un e-commerce perché volevamo approfittare del momento felice delle vendite on line. Il nome Coccadoro ce lo ha suggerito un mio  amico copywriter:  E’ un nome che  evoca la Conca d’oro e sicilianità  ed ancora il nodo del fazzoletto e la coccola”.

Nell’open space di largo Primavera 11, ognuna ha il suo compito. Daniela Graziano, Anna Barba (con una lunga esperienza alle spalle in una cooperativa sociale), Roberta De Grandi (architetto e designer) e Christine Hofmeister (grafica editoriale di origine austriaca ma a Palermo da anni). “Abbiamo imparato a convivere. Siamo quattro personalità così diverse da non esserci alcuna possibilità di competizione fra noi, ma solo di collaborazione”,continua Roberta. Lei è stata coinvolta in questo progetto per le sue abilità artistiche, in quanto architetto, designer, progettista ed artigiana. Si occupa della parte creativa del lavoro, progettando, prototipando e facendo degli interventi singoli sui loro prodotti. “Lavoriamo sostanzialmente con il tessuto, realizzando accessori, borse in particolare, in quanto la borsa segue lo stesso processo progettuale di un’architettura”, afferma Roberta. “Christine si occupa di tutto l’aspetto grafico ed è anche la fotografa interna”

Infatti, all’interno del laboratorio ha allestito il suo angolino con l’attrezzatura necessaria per poter fotografare i pezzi da pubblicare online e anche attraverso i social. Perché la vendita si realizza attraverso e-commerce sul sito www.coccadoro.it ma ora nello show room allestito negli spazi di largo Primavera. Anna si occupa della parte amministrativa, della ricerca dei bandi, della fatturazione, dei rapporti con il consulente. Daniela è soprannominata “forza motrice”, è lei che accende la miccia e tiene insieme il gruppo

Il 2 novembre del 2021 è nata un’iniziativa basata sulla solidarietàe sul reciproco sostegno, che vede protagonisti Coccadoro,  e lAssociazione Parco Libero,  “Da Libero a un Pensiero Libero: indossa la tua libertà!”.

Nel segno della sostenibilità e della solidarietà, Coccadoro, su proprio design originale, ha prodotto una fascia chiamata  Pensiero Libero da indossare in testa, luogo della libertà e dell’autodeterminazione, e l’ha voluta dedicare, a 30 anni dalla sua scomparsa, a Libero Grassi, simbolo di coraggio e libertà. La fascia è stata prodotta in maniera sostenibile in quanto è realizzata con tessuti pregiati che sono giacenze di magazzino delle aziende di Alice e Davide Grassi. Dalla fascia poi si è passati alla produzione di scaldacollo in bouclé o bimaterici dal nome Canto Libero. 

Altro esperimento riuscito è stato quello di una collana per raccogliere fondi per l’Ucraina che è stata realizzata con i residui della lavorazione di altre produzioni ed abbigliamento in maglina attraverso la tecnica dell’upcycling. Gran parte dei tessuti vengono da Prato e sono appunto giacenze di magazzino che diversamente andrebbero al macero. Grazie alle fiere, le creazioni Coccadoro sono apprezzate  anche all’estero.  In arrivo nuovi modelli di borse in canvas e con manici in tessuto, bijoux con resina e altri materiali, sempre nell’ottica responsabile del riuso e del post-consumo.

di Isabella Napoli

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