Una serata all’insegna della creatività e della solidarietà a Catania. Sabato 1 marzo, al Nuovo Teatro Sipario Blu, è in programma lo spettacolo “Notre Dame“, organizzato da Mani Tese Sicilia, associazione che da anni lavora per la giustizia sociale, economica e ambientale, cercando di fornire ai giovani gli strumenti necessari per integrarsi attivamente nella società. L’iniziativa rappresenta un’occasione per conoscere meglio, sostenere e celebrare la fine del progetto Ri-creazioni, portato avanti dai suoi esponenti insieme a FIERi (Fabbrica interculturale ecosostenibile del riuso), che coinvolge minori stranieri non accompagnati e rifugiati politici.
Cos’è FIERi: l’inserimento dei migranti nella comunità unito al green
FIERi è un’associazione catanese nata nel 2015 grazie al finanziamento della Fondazione con il Sud e gestito da un gruppo di 12 associazioni, che combina l’inserimento socio-lavorativo dei migranti con le buone pratiche green di riuso, riciclo e riutilizzo. Il progetto prende vita attraverso varie forme: un’officina creativa, il negozio di un rigattiere, uno shop di design, una falegnameria e una sartoria. In altre parole, un sogno realizzato. Come quello di Mamadou (nome di fantasia), che ha 17 anni. Dopo aver lasciato la Guinea, attraversato il deserto con molte difficoltà e vissuto un anno in Libia, è arrivato in Italia ed è stato accolto in comunità. Qui ha potuto studiare l’italiano, in modo da riuscire a integrarsi velocemente. All’interno dello spazio, ha frequentato un corso di falegnameria, imparando un mestiere che sicuramente gli servirà nella vita.
“FIERi è un luogo di incontro – spiega la Presidente Alessandra Matarazzo – in cui un gruppo di persone vogliono costruire il loro futuro. Nato come luogo di formazione, ha coinvolto negli anni circa 180 persone tra minori, adulti, donne, disabili e migranti. Dopo una prima fase di formazione, è diventato uno spazio di sperimentazione che produce oggetti, vestiti e accessori da materiale di riciclo. Il nostro obiettivo è dare una seconda vita alle cose, ma anche alle persone. È un luogo di passaggio per i ragazzi. Molti di coloro che sono stati con noi, hanno imparato un mestiere e continuano a fare i sarti o i falegnami altrove. Sono felice che molti di loro abbiano appreso degli insegnamenti e li abbiano portati nella loro vita”.
Il progetto Ri-creazioni, nuova vita per vecchi oggetti
Grazie al progetto Ri-creazioni, curato da Mani Tese Sicilia e FIERi, vecchi abiti, tende, elettrodomestici, biciclette e giocattoli destinati ad essere buttati via sono diventati borse, accessori, mobili e perfino bomboniere ecosolidali attraverso le mani dei partecipanti. L’obiettivo è stato duplice: promuovere l’autonomia individuale e contribuire al tessuto sociale ed economico delle comunità locali. Un’iniziativa che unisce sostenibilità, inclusione sociale e formazione pratica.
“Vendiamo i nostri prodotti nelle fiere, nei mercatini, online. Gli introiti vengono divisi in base a quante ore ognuno ha lavorato su quel progetto. Vogliamo dimostrare che si può creare lavoro etico ed ecologico, senza produrre rifiuti e inquinamento. Vogliamo favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati, valorizzare la creatività, l’originalità e unicità di quello che si produce con le proprie mani, ma anche invitare a combattere lo spreco e rispettare l’ambiente” spiega ancora la Presidente di FIERi Alessandra Matarazzo.
Lo spettacolo “Notre Dame”
Il futuro è così inclusione, dove ogni individuo, indipendentemente dalla sua origine, può sentirsi parte integrante della società. E lo spettacolo “Notre Dame” dell’1 marzo al Nuovo Teatro Sipario Blu, curato dalla compagnia teatrale Tutto Esaurito, è proprio l’occasione per conoscere e avvicinarsi alle realtà di FIERi e Mani Tese Sicilia e ai loro progetti. Una rappresentazione che unisce arte e impegno sociale: i proventi dell’ingresso, a offerta libera, serviranno infatti a finanziare le tante iniziative solidali, compresa la prossima edizione di Ri-creazioni.
Articolo di Angela La Terra