Nell’ordinarietà della vita quotidiana, si nascondono spesso preziose occasioni di crescita per i nostri figli. Un aspetto apparentemente semplice ma ricco di significato, a tal proposito, è quello relativo all’abbigliamento. Quella che potrebbe sembrare una banale routine, può invece essere un vero e proprio laboratorio di apprendimento per i più piccoli. Vestirsi da soli è utile per i bambini, ma è importante che questi ultimi vengano aiutati per farlo nel modo corretto.
La capacità di vestirsi da soli nei bambini e la motricità
Lo sviluppo della motricità fine, ovvero quella capacità che consente di effettuare movimenti piccoli e precisi, è fondamentale nei primi anni di vita. È attraverso la manipolazione di oggetti di piccole dimensioni che i bambini non solo affinano le loro abilità manuali, ma imparano anche a coordinare la vista con i movimenti delle mani. Ciò è fondamentale per attività future come la scrittura.
Ma come può l’abbigliamento giocare un ruolo in questo processo? I bottoni, i lacci e le cerniere, ad esempio, sono tutti elementi con cui i bambini entrano in contatto ogni giorno, spesso senza che gli adulti si rendano conto del loro valore educativo. Vestirsi, allacciarsi le scarpe da soli e chiudere uno zaino diventano, quindi, non solo gesti quotidiani, ma piccole sfide che stimolano la motricità fine, la concentrazione e l’autonomia.
In altre parole, l’abbigliamento si può trasformare in uno strumento didattico, capace di accompagnare i bambini in un percorso di scoperta sensoriale e motoria che è tanto divertente quanto educativo. Promuovere l’indipendenza dei nostri figli è molto importante nei primi anni di vita. Dovrebbe essere un processo graduale in cui, poco a poco, si acquisiscono competenze che consentono di funzionare in modo autonomo.
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L’autonomia nei bambini: quando è il momento giusto per farsi da parte
È normale che i bambini cerchino di avere sempre più autonomia e, in particolare, vogliano imparare a svolgere da soli alcune delle attività quotidiane. Questi tipi di comportamenti sono segnali inequivocabili che nostro figlio vuole iniziare a fare le cose da sé:
- Osserva con interesse e curiosità gli adulti mentre svolgono le attività quotidiane o li imita.
- Chiede come vengono fatte le cose con l’intenzione di comprendere i processi e le loro fasi.
- Cerca di svolgere compiti di sua iniziativa, come indossare le scarpe, mangiare con le posate o raccogliere e riporre i giocattoli.
- Rifiuta l’aiuto, sia allontanandosi quando qualcuno cerca di aiutarlo, sia verbalizzandolo (…frasi come “io”, “posso”, “io solo” o “io da solo” sono molto comuni in questa fase).
Ogni bambino è diverso, quindi il momento in cui si verificano questi comportamenti può variare. In generale, ciò dipenderà dallo sviluppo delle sue capacità motorie, sia fini che grossolane, che gli permetteranno di svolgere compiti semplici, come usare correttamente le posate o indossare la giacca. Se hai notato che il piccolo è interessato ad affrontare le attività quotidiane in modo più autonomo, cogli l’occasione per rafforzare il vostro legame e incoraggiare la sua indipendenza.
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Quando i bambini iniziano a vestirsi da soli?
I bambini non imparano a vestirsi da soli in una volta. Si tratta, piuttosto, di un processo legato alle capacità motorie che solitamente richiede anni per essere completato. Tra il primo ed il secondo anno di vita i bambini mostrano interesse nel vestirsi e svestirsi e possono aiutarsi seguendo i movimenti di un adulto. Tra i due e i tre anni, di solito, partecipano più attivamente, principalmente spogliandosi. Da quel momento in poi iniziano ad acquisire competenze sufficienti per indossare alcuni capi di abbigliamento di base. La maggior parte dei bambini può vestirsi in autonomia tra i quattro e i cinque anni ed acquisire la completa indipendenza, inclusa la capacità di scegliere l’abbigliamento appropriato in quel momento, entro i sei anni.
È utile, in questo processo, creare motivazione per l’apprendimento. Il primo passo è abbracciare il loro interesse nell’imparare cose nuove, celebrando i loro sforzi e la loro iniziativa. È importante creare un ambiente positivo che renda vestirsi e svestirsi un’azione divertente e arricchente, che può rafforzare l’autostima. È molto probabile che, mentre il bambino sta imparando, le attività quotidiane richiedano molto più tempo del normale, quindi è necessario avere pazienza e pianificare di conseguenza gli impegni. Si può concordare con il piccolo di farlo in un momento della giornata in cui non si ha fretta, ad esempio dopo la doccia, in modo da esercitarsi con calma.
Il consiglio è di offrire al bambino opzioni di abbigliamento facili da indossare e da togliere, affinché l’apprendimento sia comodo e progressivo. Un abbigliamento congruo mantiene in primo piano le esigenze del bambino: deve essere confortevole, sia dal punto di vista pratico, che emotivo. Non è giusto far indossare ad un bambino un bel vestito con il quale non può giocare, perché se si sporca sono guai, o perché è tagliato e cucito in maniera tale da impedirgli di correre. Ma non solo. Se una bambina rifiuta la gonna, perché si sente più a suo agio a giocare in pantaloni o in tuta, deve essere lasciata libera di scegliere quello che la fa stare bene.
Anche se sai perfettamente come vestire un bambino, questo processo è nuovo per lui, quindi l’ideale è suddividere il compito in piccoli passi da seguire. Puoi iniziare lasciandolo inizialmente spogliare da solo. La cosa più facile è sicuramente togliersi le scarpe o i calzini, ma il resto degli indumenti si rivela più difficile perché i capi sono stretti al corpo. Spiegagli quindi come fare, dagli tempo e, se non ci riesce e chiede aiuto, guidagli dolcemente le mani nei movimenti. A poco a poco catturerà le idee e imparerà da solo. Una volta che sa come spogliarsi, sarà più facile vestirsi. Può essere utile seguire un ordine, ad esempio dalla testa ai piedi, o viceversa.
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La scelta dei vestiti per i bambini: meglio affidarsi all’adulto
È giusto che i bambini scelgano da soli che cosa indossare? In molti se lo domandano. Sperimentare fa sempre bene, soprattutto se si può contare sul sostegno e sui consigli dei genitori. Anche se il piccolo potrebbe non essere ancora in grado di scegliere l’abbigliamento più adatto al clima, puoi incoraggiarlo a partecipare alla scelta del suo abbigliamento offrendogli diverse opzioni adatte. Ciò non vuol dire che i piccoli debbano essere autonomi in queste decisioni. La scelta finale sull’abbigliamento è infatti compito dell’adulto. Ogni tanto si può concedere al bambino di indossare quello che vuole, ma facendogli capire che è uno strappo alla regola.
Il bambino che fa i capricci per i capi da indossare infatti sta mettendo alla prova il genitore, in quanto vuole vedere la sua reazione. Dai tre anni i piccoli iniziano a sperimentare la realtà che li circonda e a farsi un’idea di mamma e papà, che saranno per lui modelli con cui crescere. Per questo, gli adulti devono porre dei limiti chiari. Ciò permette al figlio di sentirsi bambino e di sentire che dall’altra parte c’è un adulto che lo accudisce e che prende le decisioni giuste per lui. Il bambino cresce interiorizzando ciò che è bene e ciò che è male per lui: i sì e i no saranno le certezze che lo faranno diventare un adulto sicuro. La mancanza di una chiara demarcazione generazionale (genitori più amici che adulti) può creare in lui una pericolosa confusione di ruoli. Ben venga il dialogo tra genitori e figli, ma senza ribaltare i ruoli.
In questo contesto si inserisce anche la questione relativa al grembiule a scuola: l’utilizzo di questo capo di abbigliamento rientra nelle regole impartite dall’adulto, oltre ad avere il significato di uniformare e non differenziare i bambini. Non va visto dunque come un limite alla capacità espressiva dei piccoli alunni, ma come uno strumento che li mette tutti al pari. È per questo motivo che l’ideale è che sia dello stesso colore, per maschi e femmine.
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Un armadio funzionale per un bambino
Da un lato insomma si parla di autonomia del bambino, dall’altro di dargli delle regole. Per trovare il giusto compromesso, è utile un armadio funzionale. Per crearlo, basta davvero poco.
- Dare al bambino possibilità di scelta tra due, massimo tre, completi, in modo tale che i vestiti siano adeguati prima di tutto alla stagione e al posto in cui si deve andare.
- Insegnare da subito che ogni capo d’abbigliamento è adatto ad essere indossato in determinati periodi dell’anno. In questo modo si eviterà la scelta di stivaletti invernali in piena estate.
- Se il bambino è confuso nella scelta o si dilungano eccessivamente i tempi, proporre degli abbinamenti che possono essere adeguati.
Un aspetto che in molti non prendono in considerazione è quello di coinvolgere i bambini nella scelta dei loro abiti al momento dell’acquisto. Questo non solo li aiuta a esprimere le proprie preferenze e a sviluppare un senso di stile individuale, ma li rende anche più propensi a indossare capi che li stimolino e interessino attivamente.
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Un ultimo consiglio, ad ogni modo, è di vivere con leggerezza questa importante fase della vita dei figli. Se ogni tanto questi ultimi escono di casa con abbinamenti stravaganti, chiudete un occhio. In questo modo si sentiranno considerati dai genitori nel rispetto della loro identità.