Il 2 marzo 2025, alle ore 18.30, il Teatro Re Mida – Casa Cultura di Palermo ospita un evento teatrale che racconta la vita e le opere di Camille Claudel, scultrice francese che ha vissuto tra l’Ottocento e il Novecento e che fu internata in manicomio appena una settimana dopo la morte del padre. È proprio nella struttura psichiatrica che morì, probabilmente a causa della malnutrizione. I medici e la donna stessa erano d’accordo per la sua liberazione, ma la madre si oppose. Lo spettacolo, prodotto da Tèchne, si ispira alla sua biografia, ricostruita attraverso i suoi lavori e le sue sofferenze, raccontando una figura che ha vissuto nel segno della sofferenza, della solitudine e della lotta per il riconoscimento.
Le attrici Federica Benigno, Arianna Scuteri, Valentina Todaro e Chiara Torricelli si alterneranno nell’interpretazione delle molteplici sfaccettature della figura di Camille Claudel. Le voci di Daniela Vasta e Matteo Contino daranno vita ai suoi pensieri e a quelli del suo mentore, Auguste Rodin. Il palco diventa così uno spazio di memoria, dove il passato e il presente si mescolano attraverso suoni e movimenti che evocano la tensione tra creazione artistica e reclusione.
Il racconto di Camille Claudel di Chiara Torricelli
Chiara Torricelli, regista e attrice dello spettacolo su Camille Claudel, ha condiviso la sua visione del progetto: “Non è solo una scoperta, ma una necessità, una voce che chiede di essere ascoltata. Mentre lavoro su questo testo teatrale, sento una spinta profonda, quella di restituire parola a una donna che l’ha persa troppo presto. La sua storia non è soltanto un oggetto di studio, ma una vera e propria esperienza, un viaggio nell’animo di un’artista straordinaria, soffocata da un mondo incapace di riconoscere il suo genio”.
La regista ha anche parlato della connessione emotiva con la figura di Camille: “Trovo in lei una sorella d’arte, una figura femminile che sfida il tempo, che non parla solo per se stessa, ma per tutte le donne che sono state messe a tacere”. Ogni scena del teatro richiama un frammento della vita e dell’arte di Claudel: l’argilla, le sculture e le stoffe che avvolgono le sue opere, diventano simboli della sua lotta. L’attrice ha voluto sottolineare a tal proposito il valore del lavoro corale, soprattutto al femminile, che è stato portato avanti per la preparazione dello spettacolo.
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Il progetto è sostenuto dal consigliere comunale Orazio Bottiglieri, che ha permesso che il Teatro Re Mida diventasse la casa per questo tributo a Camille Claudel. “Il Teatro Re Mida è diventato così un palcoscenico per l’arte e per le voci che meritano di essere ascoltate. Sostenere questo progetto è stato un gesto di grande valore, per dare finalmente a Camille Claudel la dignità e la luce che merita”.