Il ritorno della serie “Rocco Schiavone”, con la sesta stagione, è in programma questa sera, mercoledì 19 febbraio, su Rai 2. I telespettatori più fedeli della fiction ispirata ai racconti di Antonio Manzini non vedono l’ora di immergersi nelle vicende, ambientate ad Aosta, del vicequestore romano interpretato da Marco Giallini. Anche in questi episodi, al suo fianco, ci sarà il collega di origini siciliane Antonio Scipioni, interpretato da Alberto Lo Porto. L’attore palermitano ha parlato dell’esperienza sul set a BE Sicily Mag.
Alberto Lo Porto in “Rocco Schiavone”
Alberto Lo Porto è nel cast di “Rocco Schiavone” dalla seconda stagione. All’esordio, infatti, il suo personaggio era interpretato da Fabio La Fata. “Non è mai semplice entrare in corsa. Il personaggio di Antonio nella prima stagione era soltanto accennato, aveva poche battute. Il pubblico non aveva avuto modo di individuarlo e capirlo fino in fondo. La sostituzione quindi non ha destato grande clamore”.
Col passare del tempo, invece, è diventato sempre più centrale nella trama. “Al mio arrivo sul set ho avuto un battesimo di fuoco: quattro scene, tutte con Marco Giallini. Alla fine dell’ultima, mi ha detto in romano: A Lopò, ma chi ti raccomanda? Lo scorso anno non parlavi e ora parli più di me. Da quel momento in poi siamo diventati amici fraterni. Anche con il resto del cast c’è un bel rapporto. Siamo una famiglia”.
E sull’attore che interpreta Rocco Schiavone: “Lavorare con Marco Giallini è senza dubbio un privilegio. Ogni giorno è un workshop: impari sempre qualcosa, anche inconsapevolmente. Noi del cast rubiamo la sua arte, il suo talento e le sue doti da improvvisatore”.
Il personaggio di Antonio Scipioni
Alberto Lo Porto ha svelato inoltre alcune curiosità sul personaggio di Antonio Scipioni, che si è evoluto nel corso delle stagioni. “È un vantaggio che la trama derivi dai romanzi di Antonio Manzini nonché un privilegio per noi del cast. Tutti i personaggio, di libro in libro, hanno un’evoluzione, con sfumature diverse. Non sono mai piatti. In questa stagione il mio personaggio è ancora più responsabilizzato, perché è diventato viceispettore. È l’unico di cui Rocco Schiavone si fida e gli attribuisce compiti di grande rilievo. Nelle stagioni precedenti era per lo più impegnato a conquistare donne, mentre adesso il focus è sul lavoro”.
In particolare, la presenza di Antonio Scipioni sarà rilevante nel terzo e nel quarto episodio della serie, tratti dal libro “Le ossa parlano” di Antonio Manzini. “In queste puntate vengono ritrovate le ossa di un bambino di dieci anni e l’obiettivo sarà individuare l’assassino. Il caso colpirà molto il mio personaggio, che in diversi momenti perderà la lucidità e verrà richiamato da Rocco Schiavone”, ha anticipato.
Infine, a proposito delle similitudini tra il personaggio di Antonio Scipione e il suo interprete, al di là delle origini: “Sicuramente abbiamo alcuni valori in comune, come il senso della giustizia. Lui crede molto nelle forze dell’ordine e anch’io. Per il resto, non tantissimo. Il viceispettore è molto preciso e metodico. Siamo entrambi determinati, ma in modo diverso”, ha concluso.
