Baciare i bambini in bocca oppure no. È un argomento controverso e dibattuto da anni. I genitori che lo fanno non vogliono sentirsi additati per accuse che prescindono dalle loro intenzioni. Nella maggioranza dei casi infatti è un gesto innocente, naturale, spontaneo, che non ha nulla di “perverso”. Nonostante ciò la discussione resta aperta e diversi esperti nel tempo hanno manifestato i loro dubbi su questa abitudine. L’ultimo è stato lo psicoterapeuta dell’età evolutiva Alberto Pellai, che in un post su Facebook non ha usato mezzi termini: “A un bambino si deve dire ti voglio bene e non ti amo, si devono dare baci sulle guance ma non sulle labbra“. Qual è, allora, la verità?
Baciare i bambini in bocca come manifestazione d’affetto: cosa dice la psicologia
È indubbiamente giusto che i genitori manifestino il loro amore verso i propri figli. Per il bambino è un modo per sentirsi voluto e amato, ma anche per costruire la propria identità, proprio perché nel momento in cui entra in contatto con un’altra persona ha la possibilità di sperimentare “l’altro da sé”, quindi di sentirsi come individuo.
Fin dalla nascita, tra l’altro, si raccomanda il contatto fisico tra la madre e il neonato per rafforzare il loro legame. Dal punto di vista fisico, tuttavia, la pratica di baciare in bocca i bambini non è consigliabile, perché attraverso il contatto bocca-bocca si possono trasmettere virus e batteri dannosi per la salute del bambino, come quelli che portano all’influenza e alla mononucleosi. L’organismo degli adulti è molto più forte di quello dei piccoli, perché abbiamo già sviluppato difese immunitarie, mentre per loro non è ancora così.
Dal punto di vista della psicologia dell’età evolutiva, ad ogni modo, fino ai 3-4 anni il bacio in bocca può comunque essere un gesto d’affetto desiderabile e sano, perché rappresenta la sintesi dell’amore puro e gratuito che il genitore ha nei confronti del proprio figlio. Dopo, però, qualcosa cambia.
La crescita del bambino e i motivi per non baciarli in bocca
Dai 4-5 anni in su, in particolare, il bambino entra nella fase detta dello sviluppo edipico, in cui le relazioni passano da una dimensione puramente affettiva a una sfera erotica, in particolare nel rapporto tra figlio/padre e figlia/madre, con il pericolo che un gesto del genere crei un clima di imbarazzo o stimoli fantasie sessuali.
A questo si aggiunge che nel bambino si crea l’aspettativa che il bacio in bocca, scambiato con naturalezza tra le mura familiari, possa essere replicato anche fuori dalle mura domestiche, ad esempio all’uscita da scuola. In tal caso un rifiuto da parte del genitore potrebbe farlo diventare un gesto trasgressivo, proibito, un pensiero tabù, che toglie spontaneità all’evento e genera dubbi. E ancora, proprio perché il bambino concepisce il bacio sulla bocca come un gesto naturale, potrebbe tendere a replicarlo con i propri compagni di scuola che, non avendo la stessa consuetudine in famiglia, potrebbero dare una valenza diversa a tale manifestazione.
Diversi autori, come Charlotte Reznick, docente di psicologia clinica presso l’Università di Los Angeles che ha compiuto diversi studi specifici sui baci in bocca ai figli, dunque, sostengono in modo drastico che questo è un gesto completamente diseducativo, anche perché quando, prima o poi, il genitore metterà un fermo a questo atto, nel bambino si creerà uno stato di confusione sulle proprie fantasie per l’interruzione di un atto che veniva valutato come casto e puro e che a questo punto potrebbe non apparire più tale.
Le alternative al baciare in bocca i bambini non mancano
È bene precisare che nei confronti del bambino sono aspetti positivi il contatto fisico e le dimostrazioni, perché l’affetto è il primo nutrimento di crescita per i figli. Il fatto è che ci sono tantissimi mezzi diversi, anche con i baci stessi. Ogni bacio ha un suo significato: il bacio sulla fronte fa capire al bambino che siamo la sua guida, il bacio sulla guancia gli comunica che gli vogliamo bene, il bacio sul nasino è un gesto simpatico e spiritoso, il bacio dietro la nuca gli trasmette un senso di protezione e il bacio sulle manine gli fa capire quanto è prezioso per noi.
Il bacio sulla bocca in sostanza dovrebbe rimanere un gesto da adulti, perché rischia di essere fuori luogo, confonde il bambino e può anche essere intrusivo. Il timore è di togliere a questo atto il valore simbolico che ha per noi adulti e per gli adulti che saranno un giorno i nostri bambini, associato a una profonda intimità tra due persone adulte che si amano.
L’unica eccezione, a mio personale parere, può essere quella in cui il bambino è ancora neonato e dunque durante l’allattamento vive in simbiosi fisica con la mamma, o con entrambi i genitori. In questo caso ha ben poche ripercussioni, anche se resto dell’idea che ci siano tantissime altre ottime alternative per dare ai nostri bambini tutto l’affetto e l’amore che meritano.
Esistono certo gesti affettivi di grande valore simbolico anche tra genitori e figli come il bacino della buona notte associato alla lettura di una fiaba, a un canto o a una coccola in braccio prima della separazione. Sono momenti importanti perché usiamo gesti invece delle parole il cui messaggio deve essere chiaro e non ambiguo. È giusto dare ai bambini spiegazioni chiare su cosa si può o non si può fare e quali sono le cose riservate agli adulti che non sono ancora adatte per i bambini. Le alternative al bacio in bocca, d’altronde, non mancano.