giovedì | 12 Dicembre | 2024
Isabella Napoli
Isabella Napoli
La scrittura è una delle mie passioni sin da quando bambina mi piaceva scrivere favole su animali e personaggi fantastici. Giornalista professionista dal 2004, festeggio i 20 anni di professione e ho debuttato l’anno scorso con un mio blog. Mi piace seguire la moda e scoprire talenti tra stilisti e artigiani nella mia Sicilia. Il mio lettore più critico? Mio nipote Davide Teo, 6 anni e mezzo, studia a Milano inglese e ogni tanto prova a leggere i miei articoli e li boccia.

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“La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale”: un viaggio nel nuovo Museo multimediale

Il nuovo percorso museale all’interno dell’abbazia benedettina Santa Maria La Nuova racconta le origini e la fondazione del Duomo e dell’Arcidiocesi di Monreale da parte dei Re normanni

Isabella Napoli
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La scrittura è una delle mie passioni sin da quando bambina mi piaceva scrivere favole su animali e personaggi fantastici. Giornalista professionista dal 2004, festeggio i 20 anni di professione e ho debuttato l’anno scorso con un mio blog. Mi piace seguire la moda e scoprire talenti tra stilisti e artigiani nella mia Sicilia. Il mio lettore più critico? Mio nipote Davide Teo, 6 anni e mezzo, studia a Milano inglese e ogni tanto prova a leggere i miei articoli e li boccia.

Il sogno di Re Guglielmo II diventa realtà. La storia del territorio di Monreale, in provincia di Palermo, per la prima volta viene raccontata in un museo multimediale all’interno del Complesso monumentale Guglielmo II, il gioiello storico costruito dal giovane re normanno Guglielmo II detto “Il Buono”. Il Museo multimediale “La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale” è l’evoluzione perfetta del museo tradizionale, che diventa museo “narrativo” e ripercorre, in un’imponente e suggestiva esposizione di circa 1500 metri quadrati, la storia ricca e complessa dell’Arcidiocesi di Monreale, analizzata negli aspetti religiosi, socio-antropologici e storico-artistici, nel quadro generale della politica ecclesiastica dei re Normanni nella Sicilia occidentale. È tra i più grandi d’Europa ed il primo esempio nel Sud Italia di spazio espositivo permanente e multimediale nel quale lo spettatore può immergersi progressivamente in un’esperienza polisensoriale. Il nuovo museo si sviluppa all’interno dell’ex Abbazia benedettina di Santa Maria La Nuova in piazza Guglielmo II.

Museo Monreale 5 - Be Sicily Mag
La tomba di Guglielmo II

La scommessa dell’amministrazione di Monreale sul museo multimediale

L’ideazione ed il progetto dell’allestimento museale de “La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale” sono dell’architetto Giuseppe Di Benedetto, dell’ingegnere Pietro Faraone, dell’architetto Giovanni Nuzzo, dell’ingegnere Giovanni Pecorella, dell’architetto Sabina Di Cristina e dell’architetto Iole Gini. Il progetto multimediale e le videoinstallazioni sono di Studio Azzurro s.r.l; con l’ideazione e la regia di Leonardo Sangiorgi e il coordinamento del progetto multimediale di Olivia De Muro. La consulenza per i contenuti museologici e testuali è del professore Pietro Corrao, della dottoressa Serena Falletta, del dottor Giovanni Travagliato. La consulenza per i contenuti museografici e la grafica è di Vincenzo Venezia e, quella per gli aspetti impiantistici, dell’ingegnere Francesco Russo.

L’ente committente è il Comune di Monreale e gli enti finanziatori sono il Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità della Regione Siciliana.

Museo Monreale Arcidiacono - Be Sicily Mag
Il sindaco Alberto Arcidiacono

A volere fortemente l’inaugurazione il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono. “I lavori in questo complesso partono anni fa – ha spiegato – poi le amministrazioni si sono succedute ma non sono mai riuscite ad arrivare fino a questo punto. Negli ultimi anni, abbiamo dato un’accelerazione ai lavori per giungere fino all’apertura al pubblico. È un museo multimediale di ultima generazione che dà la possibilità ai visitatori di conoscere la storia di Monreale con schermi interattivi: una promenade attraverso gli spazi di questo complesso per vedere con gli occhi di Guglielmo II i fatti e apprendere le vicende legate a Monreale tra storia e leggenda. È un po’ come raccontare le nostre radici attraverso una favola. Sarà fruibile a tutti, anche a chi è diversamente abile. L’inaugurazione del Museo rappresenta un momento storico di riappropriazione della memoria per i cittadini di Monreale e sarà un polo di attrazione per i turisti”.

Pietroantonio Bevilacqua, Dirigente Area Promozione Culturale e Sociale del Comune di Monreale, ha aggiunto: “La gestione sarà diretta, da parte del Comune di Monreale, ed impiegheremo fino a otto addetti, che dovranno anche essere in grado di accogliere i visitatori stranieri in diverse lingue”.

Museo Monreale 2 - Be Sicily Mag
Il dirigente del comune di Monreale Pietroantonio Bevilacqua e il sindaco Alberto Arcidiacono

La filosofia dietro al progetto

L’architetto Giuseppe Di Benedetto, classe 1961, PhD e Professore Ordinario di Composizione Architettonica e Urbana del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, ha al suo attivo una lunga esperienza di ricerca sugli elementi teorici e nodali dell’architettura e sulle nuove frontiere museografiche e numerose pubblicazioni.

“Non è un museo – ha spiegato – che espone e mette in mostra collezioni, opere d’arte e documenti. Trova la sua ragion d’essere non nella materialità tangibile dei suoi contenuti da mostrare attraverso un allestimento, ma in due aspetti fondamentali che più di ogni altra cosa lo caratterizzano: un’importante storia da raccontare e uno straordinario luogo in cui mettere in scena questo racconto. Si avvale di una varietà di nuovi elementi – mezzi di comunicazione elettronici ed interattivi che hanno il compito di coinvolgere il visitatore in prima persona trasformandolo in un io narrante, che decide in che modo, dove e quando venire a conoscenza delle informazioni messe in scena nel museo. È un museo che racconta per immagini e non è enciclopedico, in quanto non vuole essere esaustivo rispetto a forme generaliste di apprendimento”.

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Una delle aree del museo

Alla scoperta del “La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale”

Le sezioni espositive del Museo multimediale “La Fabbrica di Guglielmo. Arte, fede e regalità nella Diocesi di Monreale” si sviluppano lungo le tre gallerie ad est del complesso monumentale, riassumibili in nuclei tematici che affrontano il mito storiografico del regno normanno; la fondazione dell’abbazia benedettina e del vescovado di Monreale nel quadro della politica regia e del controllo territoriale; la fisionomia della Diocesi: insediamenti, etnie, risorse, assetti territoriali.

La prima tappa è il vestibolo. Ed ecco come per magia, si materializza davanti agli occhi del visitatore in tutta la sua maestosità l’“Albero dell’origine”: qui, in una dimensione quasi onirica, che scorre tra resoconto e favola, con il sottofondo di una voca narrante, quasi evocata. Tra suoni, colori ed un’imponente installazione, si rievoca la leggenda che narra che Guglielmo II, mentre era a caccia nei boschi di Monreale, si addormentò sotto un albero di carrubo; in sogno gli apparve la Madonna che gli rivelò la posizione di un grande tesoro nascosto da suo padre, Guglielmo I, e gli ordinò di dissotterrarlo per costruire un tempio in suo onore. Nacque così il Duomo di Monreale.

Museo Monreale 4 - Be Sicily Mag
L’albero dell’origine

Le aree tematiche del museo multimediale a Monreale

Sono state individuate tre fondamentali aree tematiche, ciascuna con una propria localizzazione museale e narrativa. La prima area tematica, che si sviluppa lungo la galleria centrale, affronta il tema del “Duomo di Monreale e dei mosaici”. La seconda area, che trova posto nella galleria prospiciente il chiostro dell’abbazia benedettina, è dedicata all’“Architettura in età normanna e al sincretismo culturale”.

Museo Monreale - Be Sicily Mag
Una delle aree del museo

Infine, nella terza area, localizzata nella galleria con affaccio sul chiostro, sono affrontati, in rapida successione, i temi della “Diocesi, del Regno e della regalità”. L’ideale e onirica traslazione del Duomo all’interno delle tre gallerie, prende corpo attraverso brani della pianta tracciata, mediante intarsi, sul pavimento ligneo di nuova realizzazione. Tutto il percorso nella galleria centrale dedicata al Duomo è poi improntato alla conoscenza dei principali significati espressi dal monumento. I due battenti delle “porte bronzee” raccontano del loro essere simbolo della porta del paradiso, ed il fascio di luce verticale che si attiva superando la soglia fa comprendere il concetto dell’axis mundi, (letteralmente “asse dell’universo mondo”), in cui l’uomo, secondo il pensiero teologico benedettino, potrà per un istante esserne parte integrante.

Un itinerario affascinante ed emozionante, che fa scoprire a poco a poco i suoi tesori: come i “Leggii del Gravina” che consentono di sfogliare con un tocco su un grande libro dalle pagine digitali l’intero apparato iconografico dell’opera di Benedetto Gravina sul Duomo di Monreale. O il “tavolo lenticolare” del mondo, circolare, che consente di “navigare” all’interno di antiche mappe geografiche e i testi esplicativi desunti dal trattato di geografia universale di Edrisi, noto come Libro di Ruggero, del 1154.

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I leggii del Gravina

Ed ancora “gli Armadi della Diocesi”, che si aprono e svelano ciascuno documenti preziosi come le antiche coltivazioni e le forme di sfruttamento del territorio, i casali, le grotte, i castelli, i ritratti dei Vescovi. Ed “Il mantello di Re Ruggero II”, in una grandiosa installazione, che riproduce le storiche fattezze in seta rossa, con ricami e l’effigie di due simbolici leoni che abbattono cammelli, separati da una palma. Un mantello così imponente da poterci entrare, quasi in un immaginario tuffo nel passato. Con un tocco della mano, poi, si possono visualizzare i tarì di Roberto il Guiscardo ed aprirsi magicamente storici sigilli.

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Gli armadi della Diocesi

Ulteriori effetti luminosi suggeriscono il ruolo esercitato dalla regolazione astronomica nella progettazione della Cattedrale e le principali “ierofanie” della luce come quella riscontrabile ad ogni alba del 15 agosto (il giorno dell’Assunta): i raggi solari proiettati dalle finestre meridionali della chiesa disegnano sul pavimento un ideale asse luminoso di congiunzione tra l’ingresso – “Porta del Paradiso” e il “Cristo Pantocratore”. Proprio al Pantocratore è dedicato uno dei momenti topici dell’allestimento museale risolto anche attraverso dei rimandi simbolici (come l’occhio del Cristo) ricavati dalla tradizione cristiana.

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