venerdì | 18 Ottobre | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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Università del Sud-Est: Catania, Siracusa e Ragusa insieme per “permettere ai giovani di scegliere consapevolmente il loro futuro”

Terza ed ultima tappa, venerdì 11 ottobre, a Siracusa, per la presentazione del nuovo anno accademico dell’Università di Catania: a castello Maniace si è parlato anche di futuro e dell’ambizioso piano che mira alla nascita dell’Università del Sud-Est

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Un progetto di crescita che mira alla costituzione di un’Università del Sud-Est con pari dignità per Siracusa e Ragusa, insieme alla città e all’ateneo di Catania. A rilanciare l’ambizioso piano strategico che, nei prossimi anni, è destinato ad ampliare l’offerta formativa in Sicilia sono il sindaco della città aretusea, Francesco Italia, ed il suo assessore alla Cultura, Fabio Granata. Come hanno ribadito dall’Università etnea guidata dal rettore Francesco Priolo, del resto, l’impegno, oltre alla valorizzazione del territorio, è quello di rafforzare le sinergie con le comunità locali, generando opportunità di crescita reciproca attraverso iniziative che abbiano un certo impatto sulla società.

Francesco Italia e Fabio Granata sull’Università del Sud-Est

“Bisogna riconoscere al magnifico rettore Francesco Priolo – ha tenuto a sottolineare il sindaco Francesco Italia in occasione della cerimonia d’apertura dell’anno accademico dell’ateneo catanese svoltasi a Siracusa – una coerente ed intelligente azione d’innovazione della presenza universitaria sull’intero territorio del Sud-Est siciliano. E questo va oltre ogni campanilismo, nel solco della più antica e nobile tradizione accademica”. 

Anche l’assessore Fabio Granata ha spiegato quelle che sono le sue idee per proiettare Siracusa, e più in generale il comprensorio del Val di Noto, ovvero il cosiddetto «tesoro del Sud-Est della Sicilia», tra le protagoniste culturali del progetto, favorendone un suo rapido sviluppo: “Cesare Brandi – ha ricordato – definì il Val di Noto come un paesaggio culturale unico, straordinario ed originale. Quello stesso territorio che poi sarebbe divenuto il primo distretto culturale italiano, il Sud-Est. Partendo da questa visione, inizia un percorso di formazione e presenza universitaria inedito, con al centro il rapporto sempre più stretto tra le città di Catania, Ragusa e Siracusa. Anche a tal proposito la nostra città ha ospitato, per la prima volta nella sua storia, la cerimonia d’apertura dell’anno accademico della Siciliae Studium Generale”.

“Non si tratta – ha aggiunto Granata – di una semplice trovata promozionale legata a una novità terminologica, bensì di un ambizioso progetto volto a far crescere ulteriormente la formazione universitaria intesa come vera e propria Università del Sud-Est. Il piano strategico, ne siamo certi, amplierà e qualificherà l’offerta di quella che è la più antica Università siciliana. E sarà importantissimo per arricchire di nuove opportunità le nostre città e per consentire a tantissimi giovani di scegliere consapevolmente il proprio avvenire”.

Gli eventi che hanno inaugurato il 590° anno didattico dell’Università di Catania

Di questi temi si era discusso anche in relazione ai primi due eventi inaugurali del 590esimo anno accademico dell’Università di Catania. Dopo la presentazione avvenuta in terra etnea, c’è stata la prima lectio magistralis a Ragusa del professore Roberto Tottoli, docente di Islamistica e rettore dell’Università “L’Orientale” di Napoli sulla “Sicilia delle tre culture: ebrea, cristiana e musulmana”. Venerdì 11 ottobre, proprio a Siracusa (dove, oltre ad Architettura e Patrimonio culturale, ha la sede dell’unica Scuola siciliana di specializzazione in Beni archeologici), si è tenuto il terzo ed ultimo appuntamento in programma: una lectio magistralis (“Laboratori della transizione, progetti in Europa”) sulla progettazione urbanistica di Paola Viganò dell’Università di Venezia.

Per l’occasione, alla presenza del coro dell’ateneo e di vari docenti universitari, nella cornice del castello Maniace, hanno preso parte all’evento anche il rettore Francesco Priolo, i rappresentanti locali dell’Università, le autorità civili e militari siracusane, i dirigenti scolastici locali, le associazioni di categoria ed i sindacati. L’evento, l’ultimo della “tripartizione” inaugurale, è stato molto seguito ed ha sancito, ancora una volta, il legame profondo tra l’ateneo catanese e le sue sedi dislocate sul territorio.

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