“Non è più solo un discorso per le donne fatto dalle donne”. È da questa riflessione che prende spunto la presentazione della “Palermo in rosa” 2024. Arrivata alla sua sesta edizione, la passeggiata ludico-motoria che nasce per sensibilizzare sul tema della violenza sulle donne e i femminicidi, si terrà domenica 24 novembre, con lo start in programma da piazza Castelnuovo.
La conferenza stampa di “Palermo in rosa”
“Mentre in passato la manifestazione si teneva solo all’interno del Parco della Favorita, vogliamo adesso puntare a coinvolgere l’intera città”, spiega l’assessore comunale allo Sport e al turismo, Alessandro Anello, facendo gli onori di casa questa mattina a Villa Niscemi, nella conferenza stampa che ha illustrato i dettagli dell’evento. “Palermo in rosa è una manifestazione il cui format va istituzionalizzato, perché ci aiuta a destagionalizzare gli afflussi turistici”.
A parlare dei diversi obiettivi posti dall’organizzazione è stato Luigi Zumbo, presidente della Now Team, che, oltre a “Palermo in rosa”, si occupa anche eventi di risonanza nazionale e internazionale come la “Mondello cup”: “Sport come benessere e stile di vita, scoperta del territorio, ma anche e soprattutto un messaggio sociale, che non si ferma alla lotta ai femminicidi. Tutto parte dall’affermazione della donna nella società, che spesso è resa impossibile a più livelli. Solo facendo rete si può attuare un vero cambiamento”, ha sottolineato.
Proprio del retaggio di una cultura che vedeva l’uomo come unico membro della famiglia in grado di “portare la pagnotta a casa” parla Patrizia Di Dio, presidente della sezione provinciale di Confcommercio: “Ciò di cui abbiamo tutti bisogno, donne comprese, è uno sguardo differente. Sono molto contenta del fatto che non siano più solo le donne a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema. Abbiamo molto da fare e sappiamo che non è solo con una passeggiata che si può completare il cambiamento, ma la svolta la possono dare manifestazioni come questa. Adulti e bambini coinvolti potranno chiedersi il perché del ‘rosa’ e lì inizierà la riflessione. Una riflessione che deve portare al completo rispetto per la donna, sia nel privato che nel mondo del lavoro e della socialità. Siamo diversi, ma abbiamo tutti gli stessi diritti, tra cui quello all’equità. Alle donne, alle ragazze e alle bambine dico Non permettere a nessuno di non rispettarti. Agli uomini, ai ragazzi e ai bambini, invece, che tutto parte dal rispetto”.
Mangia’s e il ruolo delle imprese
Main sponsor della manifestazione è il gruppo Mangia’s: “Le imprese devono recitare un ruolo nella società, investendo in iniziative come questa. Dobbiamo tutti contribuire per la crescita e il miglioramento del territorio, ognuno in base alle proprie possibilità. Dobbiamo spingere verso l’ampliamento di un circolo virtuoso che possa aiutare a creare comunità migliori per i figli della nostra terra”, ha affermato Marcello Mangia.
Il patrocinio della Regione a “Palermo in rosa”
Anche la sesta edizione di “Palermo in rosa” avrà il patrocinio non solo del Comune di Palermo ma anche dell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali. “Manifestazioni come questa – ha affermato l’assessora Nuccia Albano – sono preziose perché danno maggiore risonanza alla lotta ad un fenomeno discriminatorio che va affrontato da parte di tutti. Come Regione siciliana, ogni anno, l’assessorato che rappresento mette a disposizione risorse per case rifugio e case protette per tutte le donne che trovano il coraggio di denunciare. Per quante lo fanno, però, sono ancora troppe le donne che hanno paura. Questo atteggiamento deve cambiare, grazie anche al supporto di amici e famigliari. Spesso, la paura riguarda anche il non sapere come provvedere al mantenimento, proprio e dei propri figli. Per questo, attraverso i Comuni, è possibile fare istanza per ricevere il reddito di libertà. Si tratta di un’indennità da 10 mila euro l’anno, che può essere spesa anche per la formazione e per progetti di start-up. Inoltre, nella Finanziaria 2024 della Regione, e ne sta discutendo anche il Governo nazionale, si equiparano gli orfani di femminicidio e le donne con sfregio permanente alle vittime di mafia. Così possono trovare lavoro e ricominciare a vivere”.
Parla anche come donna e come nonna, l’assessora Nuccia Albano, i cui insegnamenti sono rivolti in particolare alle nuove generazioni: “Gli adulti sono ormai strutturati, ma i più piccoli possono imparare. È per questo che l’assessorato organizza anche alcuni corsi nelle scuole”. Quanto al buon esempio, non può far altro che commentare la mancanza di un accordo sulla parità di genere negli Enti locali siciliani: “Sono più per la meritocrazia che non per le percentuali, ma se devo dare un numero, preferirei che si arrivasse al 50%”, ha concluso.