Immaginate di essere accolti in una villa settecentesca, in quella che fu la ridente Piana dei Colli palermitana, da nobili in costume d’epoca, che poi lasciano il posto ad una serie di banchetti allestiti da grandi chef. È all’insegna di queste suggestioni che Villa Boscogrande sabato 12 ottobre ha ospitato “Sicilian Experience”, evento che ha avuto come protagonista le eccellenze enogastronomiche dell’Isola. Paladini della cucina made in Sicily, quella ispirata ai monsù e alle tradizioni, chef locali e non, arrivati da tutta Italia e dall’Europa, che hanno servito a un folto e attento pubblico oltre 30 pietanze prelibate, realizzate con oltre 40 prodotti tipici: dai risotti gourmet al tonno scottato, dalle pizze che sposano gli ingredienti tradizionali alle salse ai gamberi e ricci di mare. Il tutto accompagnato da oltre 90 etichette di vini rigorosamente siciliani e birre artigianali. Alla serata hanno partecipato anche i danzatori dell’Associazione Bella Epoque, che interpreta le coreografie tratte dallo studio dei manuali dei maestri di ballo dell’Ottocento.
Il progetto “Sicilian Experience”
“Sicilian Experience” nasce non solo per celebrare le meraviglie culinarie della Sicilia, ma si pone anche l’obiettivo di istituire un appuntamento, da riproporre anche in futuro, che crei comunità e catalizzi valori quali eccellenza, sostenibilità e collaborazione. Il progetto ha preso vita grazie all’intesa tra Natale Di Maria, chef resident di Villa Boscogrande e delegato regionale dell’associazione Euro-Toques Italia, Enrico Derflingher, presidente Euro-Toques Italia ed Euro-Toques International, e Gaetano Basile, noto giornalista ed enogastronomo palermitano che da anni racconta la Sicilia culinaria. Inoltre, è stato realizzato in partnership con Euro-Toques Italia. Il pretesto è stato quello di festeggiare il riconoscimento dell’Isola come “Regione europea della gastronomia” per il 2025 dall’IGCAT (International Institute of Gastronomy, Culture, Art and Tourism).
“Sono anni – spiega lo chef Natale Di Maria – che collaboro con Gaetano Basile, portando avanti progetti per la valorizzazione di tutta la cucina siciliana, antica e non solo. Lungo il percorso, abbiamo scoperto che molte delle cucine europee derivano da quella siciliana e quindi abbiamo sentito forte la necessità di darle maggiore rilevanza mediante il racconto a tavola di questo territorio. Ecco perché, insieme a Vincenzo Russo (professore ordinario di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing presso la Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano e direttore del gruppo di lavoro che ha presentato la candidatura della Sicilia come “Regione europea della gastronomia”, ndr), abbiamo elaborato un progetto che riuscisse a esprimere al massimo il concetto di sicilianità e che consentisse di prendere coscienza della forza dei nostri prodotti. L’evento dunque vuole essere un’anteprima rispetto al programma di altre iniziative che si svolgeranno in Sicilia nel 2025. Ecco perché abbiamo voluto anche la collaborazione di tutte le associazioni di settore e di tutti gli chef che vogliono portare avanti la nostra terra. L’obiettivo è quello di organizzare una Sicilian Experience per ogni provincia siciliana, sperando che questa sia solo la prima edizione”.
La Sicilia e il riconoscimento di “Regione europea della gastronomia”
A parlare dell’importante riconoscimento ricevuto dall’Isola, eletta “Regione europea della gastronomia” per il 2025, è stato anche Massimo Todaro, ordinario di Nutrizione e Alimentazione Animale all’Università di Palermo e presidente di Dos Sicilia, l’Associazione di Consorzi per la Promozione e Valorizzazione di produzioni tipiche Agroalimentari Siciliane. “Come Dos Sicilia abbiamo presentato la candidatura due anni fa e il dossier è stato approvato il 17 dicembre 2023. Stiamo mettendo in atto tutta una serie di attività previste per il 2025. La Sicilia è la prima regione d’Italia ad avere questo riconoscimento. Abbiamo previsto la formazione dei giovani chef e un logo che sia riconoscibile ed utilizzabile. Sarà dato solo a quei ristoratori in grado di soddisfare alcuni requisiti indispensabili. Tra questi l’utilizzo di materie prime locali e di prodotti made in Sicily. Inoltre, dovranno valorizzare le ricette tipiche della tradizione come la pasta con le sarde, la pasta con i tenerumi, le sarde a beccafico e la caponata. Senza dimenticare i prodotti identitari siciliani. Dobbiamo rimboccarci le maniche. Se Minorca, in Spagna, che ha avuto questo titolo nel 2023, ha saputo farne un momento di attrazione turistica, la Sicilia non può perdere questa importante occasione”, ha affermato.
La parola agli chef
Tra gli chef presenti a “Sicilian Experience” Enrico Derflingher e gli stellati Silvia Baracchi del ristorante Il Falconiere Relais di Cortona (AR), Cristian Benvenuto del ristorante La Filanda a Macherio (MB), Marco Bottega dell’Aminta Resort di Genazzano (RM), Tony Lo Coco del ristorante I Pupi di Bagheria (PA), Marco Marras dell’Oseleta a Cavaion Veronese (VR) e Giorgio Servetto del Vignamare di Andora (SV).
“Ho cucinato – ha raccontato Enrico Derflingher – il risotto del Re Carlo, che preparavo per lui quando a lavoravo a Buckingham Palace. È fatto con 4 ingredienti fondamentali: lo zafferano siciliano di Arcania, il tartufo nero dei Nebrodi, un riso del piacentino e il gorgonzola che produco personalmente con l’azienda Bassi. Stiamo servendo oltre 30 chili di riso. In Sicilia sono reduce dal recente G7. Il cibo siciliano vince perché è legato ai piccoli produttori e al territorio. Qui ci sono molte eccellenze e le promuoviamo con Euro Toques Italia”.
Anche Marco Marras, sardo, Executive Chef dell’Oseleta con una stella Michelin, ha presentato con orgoglio la sua interpretazione dei sapori siciliani: “Ho cucinato tonno scottato con crema di patate, pane croccante aromatizzato con uvetta e pinoli e un olio al finocchietto”.
Lo chef Carlo Mazara, insegnante di scuola alberghiera, ha invece incentrato il suo piatto sul grano Perciasacchi: “Le sue spighe sono talmente lunghe che andavano a bucare i sacchi di juta. Da qui, il nome Perciasacchi. A livello di coltivazione è molto delicato. Nella mia ricetta la pasta di grano Perciasacchi, nella forma della tipica busiata trapanese, viene preparata con pomodoro insalataro, mezzo verde e mezzo maturo, con aglio di Nubia, basilico siciliano e acciughe di Sciacca. Poi mettiamo sopra la tipica mollica bianca atturrata”.
Salvatore Munacò, patron e chef di Villa Adriana, ha aggiunto: “È una festa per noi. Per questa serata, in particolare, ho preparato un baccalà mantecato, profumato al finocchietto e adagiato su una terra di nero di seppia, arricchito con gocce di limone, ricci di mare e una spugna alla liquirizia, all’insegna dei sapori siciliani. Il cibo dell’Isola è di per sé una bontà internazionale, ma va sempre rivisitato secondo le nuove esigenze, con tecniche nuove per creare fantasie di sapori spettacolari. La cucina mediterranea è unica”.
Cos’è Euro Toques
Euro-Toques, che ha contribuito alla realizzazione di “Sicilian Experience”, è un’organizzazione internazionale fondata nel 1986 con l’obiettivo di preservare e promuovere la qualità della gastronomia europea, difendendo le tradizioni culinarie e sostenendo l’uso di ingredienti di alta qualità. I suoi fondatori principali furono due rinomati chef: il belga Pierre Romeyer e il francese Paul Bocuse. I Paesi membri sono 20 e associano complessivamente oltre 2.500 cuochi. In Italia, l’associazione è stata fondata da Gualtiero Marchesi, considerato il padre della cucina italiana moderna, che ne guidò la presidenza per lungo tempo, per poi passare il testimone prima a Massimo Spigaroli e poi ad Enrico Derflingher. Oggi Euro-Toques Italia conta oltre 200 chef iscritti.