“Assaggiare” la montagna. Respirarne le atmosfere a passo lento tra i chiaroscuri del bosco. Soffermarsi sulle meraviglie della flora e del regno dei funghi. E, come insegna Robin Williams, in piedi sulla cattedra davanti agli studenti ne “L’Attimo Fuggente”, provare a osservare il mondo da un’altra prospettiva: più alta, ariosa, panoramica. In questo caso da cinque, otto, dieci metri d’altezza sugli alberi, grazie al percorso “volante” di una zip line che collega tronchi di pini e faggi, lecci e frassini, per centinaia di metri in mezzo al verde preservato. È quanto offre il Parco Avventura di Petralia Sottana, innovativo spazio di fruizione naturalistica nel cuore delle Madonie. È qui, nella zona B, che nel weekend dal 26 al 28 ottobre si svolgerà la terza e ultima tappa di Natura Mediterranea, il progetto di promozione turistica e gastronomica portato avanti dall’associazione madonita Abies insieme a decine di attori istituzionali e dell’imprenditoria agricola locale.
Gli appuntamenti di Natura Mediterranea al Parco Avventura delle Madonie
Dopo il successo degli appuntamenti iniziali della manifestazione Natura Mediterranea, tenutisi nel secondo e terzo fine settimana di ottobre, anche quello imminente darà modo di soffermarsi sui valori della natura e sulle tradizioni della produzione agricola locale. Queste verranno presentate, prima degli immancabili assaggi, nel villaggio enogastronomico del Parco Avventura di contrada Gorgonero, dove i produttori locali descriveranno le eccellenze del territorio con degustazioni centrate soprattutto sul valore culturale e salutistico dei prodotti locali, nonché sulle loro antiche tecniche di produzione.
Il progetto Natura Mediterranea si aggrega dunque alle iniziative per “tirare la volata” alla Sicilia verso il titolo di “Regione gastronomica d’Europa” per il 2025. “Un tragitto complesso ma sul quale la biodiversità e l’identità culturale della Madonie sono in primo piano con il format Madonie Gastronomiche, concepito proprio diffondere e valorizzare gli ingredienti tipici di questo prezioso territorio tra i capisaldi della dieta mediterranea” dice Francesca Cerami, direttore tecnico dell’Idimed, l’istituto per la promozione e la valorizzazione di questo modello nutrizionale ormai inquadrato come vertice della salubrità.
Dai funghi allo sport all’aria aperta
Evento clou di questa domenica, 27 ottobre, è l’escursione dedicata al castagneto delle Madonie. Sarà l’ultimo step di un mosaico esperienziale che al Parco Avventura ruota, oltre che sulla zip line e sul trekking, anche su salti da una piattaforma di 10 metri (con l’apposita imbracatura a un cavo elastico), sulla declinazione in chiave outdoor di yoga, pilates e tai-chi e ancora sull’orienteering e il tiro con l’arco. A spiegarlo è l’architetto Sergio Castrogiovanni, amministratore del portale ecoturistico Madonie.it: “Quando inaugurammo questa infrastruttura nel 2008 c’erano solo cinque percorsi acrobatici in altezza. Negli anni successivi non abbiamo mai smesso di investirvi risorse, migliorando molti servizi”.
Tra i più affascinanti c’è il compound di case sugli alberi, con tanto di terrazze dalle quali ammirare la natura circostante. “Un sistema di fruizione (le case, tutte in legno, sono affittabili anche giornalmente) che viene da tempo praticato nei parchi del Nord America e che, qui, in mezzo alla natura delle Madonie, rappresenta un unicum per la Sicilia”. Le sognanti strutture del Parco Avventura, che offrono spazi interni sorprendentemente comodi, con almeno 20 metri quadrati abitabili, divisi su due livelli, sono fissate agli alberi mediante solidi ma elastici tiranti, per assecondare le naturali oscillazioni di tronchi e rami causate dal vento.
L’attuale stagione è inoltre quella preferita dagli appassionati di micologia. Ecco quindi che una passeggiata nel sottobosco del Parco Avventura consente di osservare le meraviglie del regno dei funghi, organismi fondamentali per la vita del bosco perché, nutrendosi di sostanze organiche in decomposizione, ne ripuliscono il substrato, fornendogli elementi nutritivi e favorendo la crescita di molte piante forestali.
Focalizzando l’attenzione sulle produzioni locali, l’evento permette inoltre di apprezzare prodotti storici. Uno di questi, tra i più simbolici del Parco delle Madonie, è il pomodoro siccagno, coltivato cioè senza irrigazione. Si tratta di uno dei core business dalla cooperativa sociale Verbumcaudo, di Polizzi Generosa, che prende il nome dal grade feudo (150 etteri) confiscato alla mafia da Giovanni Falcone nel 1983. Un luogo di produzione all’insegna della legalità. “Puntiamo sulla pasta di grano duro e sull’olio prodotto da un uliveto recuperato dopo 40 anni di abbandono totale, oltre che sul vino che produciamo da nostro vigneto. Al momento imbottigliamo un bianco la cui etichetta è intitolata a Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese rapito e ucciso da Cosa Nostra nel 1948”, spiega il presidente della cooperativa Luca Li Vecchi.
E poi c’è la manna. Un prodotto agricolo tipicamente madonita, con una storia di almeno mille anni. “Siamo ormai rimasti solo in 20 produttori, tutti attivi nell’area di Castelbuono e Pollina” spiega Emilio Appiano, 24 anni, praticamente il più giovane raccoglitore di manna al mondo. “La manna viene estratta dal tronco del frassino minore: una linfa molto speciale con proprietà benefiche scientificamente accertate. È infatti un disintossicante, un efficace digestivo ed è molto adatta al consumo alimentare delle persone diabetiche, dato che nella sua composizione sono presenti quattro zuccheri, fatta eccezione del glucosio”.