lunedì | 21 Ottobre | 2024
Isabella Napoli
Isabella Napoli
La scrittura è una delle mie passioni sin da quando bambina mi piaceva scrivere favole su animali e personaggi fantastici. Giornalista professionista dal 2004, festeggio i 20 anni di professione e ho debuttato l’anno scorso con un mio blog. Mi piace seguire la moda e scoprire talenti tra stilisti e artigiani nella mia Sicilia. Il mio lettore più critico? Mio nipote Davide Teo, 6 anni e mezzo, studia a Milano inglese e ogni tanto prova a leggere i miei articoli e li boccia.

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Le “Donne del vino” si raccontano al Museo Salinas a Palermo: l’evento vinicolo declinato al femminile

Al Museo Regionale Archeologico la prima edizione di “100 donne raccontano il vino tra arte, cultura e bellezza": tra gli obiettivi c'è quello di dire stop ai femminicidi

Isabella Napoli
Isabella Napoli
La scrittura è una delle mie passioni sin da quando bambina mi piaceva scrivere favole su animali e personaggi fantastici. Giornalista professionista dal 2004, festeggio i 20 anni di professione e ho debuttato l’anno scorso con un mio blog. Mi piace seguire la moda e scoprire talenti tra stilisti e artigiani nella mia Sicilia. Il mio lettore più critico? Mio nipote Davide Teo, 6 anni e mezzo, studia a Milano inglese e ogni tanto prova a leggere i miei articoli e li boccia.

Catia Vaccaro cura l’export dell’azienda di famiglia Vaccaro Vini nel territorio di Salaparuta e ha contribuito a far conquistare alle sue gemme enologiche l’oro al 34° Grand International Wine Award Mundus Vini 2024; Michela Fischetti nel territorio dell’Etna doc ha lavorato al recupero di un’antica tenuta e del palmento di Fischetti Wine; e ancora l’enologa Giuditta Raccuglia nell’azienda CVA Canicattì dà la sua ricetta per l’elisir Diodoros, un’etichetta a tiratura limitata, che sarà dedicata ad Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Sono solo alcune delle storie che 100 “Donne del Vino” hanno illustrato sabato 19 ottobre a un pubblico di addetti ai lavori e appassionati nel corso della prima edizione di “100 donne raccontano il vino tra arte, cultura e bellezza” al Museo Regionale Archeologico “Antonino Salinas”, per la prima volta trasformato in una grande sala degustazione, con percorsi dedicati e masterclass.

Fil rouge della manifestazione sono l’estro e la creatività femminili, il pink power applicato a un mondo che in passato era popolato solo da uomini, senza dimenticare temi sociali come la lotta contro la violenza sulle donne, nel ricordo di Marisa Leo, vittima di femminicidio. L’evento è stato patrocinato dalla Presidenza della Regione Siciliana, Assessorato regionale Agricoltura e Pesca mediterranea, Assessorato regionale Beni Culturali ed Identità Siciliana e dal Comune di Palermo.

L’evento “Donne del vino”

La giornata di “Donne del vino” è stata all’insegna di veri e propri “sorsi” di arte, cultura e bellezza con l’Associazione guidata da Roberta Urso. In collaborazione con CoopCulture, la grande cooperativa operante nel mondo della cultura in Italia, l’iniziativa al Museo Archeologico “A.Salinas” alla sua prima edizione è stata un felice connubio tra il mondo produttivo vinicolo siciliano declinato al femminile e il ricchissimo patrimonio archeologico e paesaggistico dell’Isola.

Tra le metope provenienti dai templi di Selinunte e i reperti della civiltà etrusca, la prima parte della kermesse è stata un talk condotto dalla giornalista e “Donna del Vino” Michela Giuffrida, che ha portato sul palco racconti sulle cantine come luoghi di divulgazione della cultura. La mattina, un talk con vari contributi e poi nel pomeriggio spazio a masterclass esclusive e degustazioni di Ais, Assosommelier, Fis, Onav, performance teatrali all’insegna della  solidarietà. La socia sommelier e dj Deny Cernigliaro ha reso unica  l’atmosfera pomeridiana con una selezione di brani.

A partire dalle 19 la sala delle Metope, luogo iconico del Salinas, ha ospitato la  “Lettura sul mito Dioniso” di Chiara Putaggio con Alberto Ritondo e  la performance teatrale “Gerico Innocenza Rosa” di e con Luana Rondinelli. Parte del ricavato andrà alla “Marisa Leo aps” per la promozione della cultura del rispetto.

“Negli ultimi anni – ha commentato Letizia Casuccio, direttore generale di CoopCulture – sempre più spesso il vino ha parlato al femminile grazie alla presenza di donne innamorate delle vigne. L’iniziativa delle Donne del vino, a pochi giorni dal successo del Wine Sicily, va in questa direzione: il vino  diventa un codice di lettura con cui scoprire, indagare e comprendere l’identità di un territorio  dalle sue origini. Ed è bellissima la scelta inedita di un museo archeologico come luogo dove declinare il racconto di una terra straordinaria”. 

Gli interventi

Tanti sono stati gli interventi. Daniela Mastroberardino, Presidente Nazionale Associazione “Le Donne del Vino” ha detto: “Nel tema dell’anno 2024 le donne del vino hanno voluto raccontare la cultura, alimentando la prospettiva per un futuro che le aziende agricole stanno affrontando nonostante le difficoltà del cambiamento climatico. Abbiamo superato il centinaio di socie solo in Sicilia, in Italia siamo oltre 1200. Le donne del vino sono la punta di diamante. Le donne hanno portato un pensiero differente guardando all’intera filiera, come la distribuzione, la comunicazione e la sostenibilità. Nel settore agricolo alla conduzione delle aziende le donne sono ancora meno del 30 per cento, c’è spazio di crescita. Tra le donne del vino, ci sono manager, sommelier, giornaliste, comunicatrici e altre con ruoli in prima linea, con leve di potere nelle aziende”.

Roberta Urso, Delegata Regione Sicilia Associazione “Le Donne del Vino”, ha aggiunto: “Abbiamo voluto offrire anche con le degustazioni un percorso ideale alla scoperta dei territori vocati. I vini raccontano l’Isola e lo fanno attraverso  territori come Trapani, Agrigento, l’Etna, Pachino, Caltanissetta, Ragusa. Quando mi sono insediata per la prima volta nel 2019 eravamo in 14, oggi siamo oltre 100, con una crescita esponenziale”.

Samantha Di Laura, Donna DDV e vicepresidente della Marisa Leo Aps, ha parlato invece della causa che porta avanti da oltre un anno: “Marisa Leo è come se fosse ancora tra noi, perché ognuna di noi promuove il suo messaggio. Lo facciamo in questa giornata, in un luogo così pieno di storia, ricordando il diritto di ogni donna di essere libera di vivere la propria vita. Fin da quando siamo piccole, ci viene sempre detto chi dovremmo essere, ma quando scopriamo davvero cosa vogliamo essere, è giusto lottare per esserlo”. 

Il sindaco Roberto Lagalla ha commentato: “Credo che quella del vino sia una storia da raccontare e la testimonianza delle donne del vino qui presenti fa pensare che solo facendo sistema si può crescere”. Per Francesco Scarpinato, Assessore Regionale ai Beni Culturali e Identità Siciliana “la politica deve essere sempre all’ascolto delle istanze del territorio: questa è una meravigliosa convention nel più storico ed importante museo della Sicilia, un evento che mi auguro si ripeterà”. La dottoressa Rosaria Maida, Dirigente della divisione anticrimine della Questura di Palermo ha parlato inoltre del protocollo di intesa tra DDV e Polizia di Stato per il contrasto alla violenza di genere.

Michela Giuffrida con lassessore Scarpinato - Be Sicily Mag
L’assessore Francesco Scarpinato con Michela Giuffrida

Le testimonianze delle donne del vino

Le “Donne del vino” hanno raccontato poi le loro testimonianze. Catia Vaccaro, di Vaccaro Vini, ha ricordato: “La mia azienda ha puntato sul vitigno autoctono Catarratto, che negli anni è stato poco valorizzato ed è ancora poco diffuso e conosciuto. Quest’ultimo anno lo abbiamo valorizzato attraverso una selezione di uve da 14 filari di vite di 35 anni di età e siamo riusciti a tirar fuori un metodo classico”. Per Martina Casciana Brunetti di Casa Grazia “l’importante è proteggere il territorio come quello attorno ai siti archeologici vicini alla nostra cantina nel gelese, anche con workshop dedicati ai giovani”.

Sono intervenute anche la commissaria all’Istituto vino e olio della Regione Siciliana Giusi Mistretta, Lilly Fazio per Fazio Wines, Flora Mondello per  Gaglio Vignaioli, Luigia Sergio per Barone Sergio, Mariangela Cambria per Cottanera, Tiziana Gandolfo per Vigneti Primaterra. Hanno dialogato con loro, alternandosi sul palco, le giornaliste Giusy Messina e Maria Antonietta Pioppo. 

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