Appena conclusa la seconda Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, il prossimo appuntamento importante per gli eurodeputati è fissato a novembre – dal 4 al 12 – quando i Commissari in pectore, scelti da Ursula von der Layen, dovranno sottoporsi all’esame delle commissioni di competenza. L’italiano Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alla Riforme, si presenterà il 12 novembre a Bruxelles davanti alla Commissione Regi (Sviluppo regionale) per il fuoco di fila di domande da parte dei diversi Gruppi politici, scoglio necessario da superare per strappare la conferma e approdare poi alla seduta plenaria (a Strasburgo) che segnerà l’effettivo insediamento della nuova Commissione europea. Fitto, come prevede il regolamento, ha già risposto nei giorni scorsi al questionario scritto della Commissione parlamentare di competenza e chi ne avesse curiosità può già farsi una idea delle dichiarazioni programmatiche del Commissario italiano.
Il dibattito sui migranti tra i temi della Plenaria
Tornando a Strasburgo, la sessione che si è chiusa giovedì 24 ottobre – tra i tanti punti previsti – ha dato il via libera al prestito straordinario che stanzia fino a 35 miliardi di euro all’Ucraina, ha adottato in via definitiva le nuove regole per migliorare la gestione dello spazio aereo europeo e ha ospitato la discussione – di grande attualità, in questi giorni, in Italia – su possibili nuove regole per i rimpatri dei migranti e dunque delle modifiche alla legislazione che riguardano i cittadini di Paesi terzi che non possono soggiornare in UE. Proprio a luglio, anche sull’onda dei ripetuti sbarchi sulle coste siciliane, la presidente von der Leyen aveva espresso al Parlamento la necessità di continuare a lavorare per un approccio comune in materia di rimpatri, da preparare sotto la responsabilità del futuro commissario per gli Affari interni e la migrazione che, appunto, si insedierà entro fine novembre.
Il dibattito si è svolto mentre gli Stati membri si preparano ad applicare il Patto sulla Migrazione e l’Asilo e proprio nello stesso giorno in cui il Consiglio dei Ministri italiano varava il decreto Paesi sicuri dopo il caso Albania. La discussione in Aula, senza risoluzione conseguente, ha visto come era prevedibile scontrarsi posizioni diametralmente opposte tra i deputati dei diversi schieramenti, con il capogruppo dei Conservatori e riformisti, l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini a difendere l’operato del Governo Meloni. “C’è la necessità di governare l’immigrazione – ha detto Procaccini – perché non deve entrare chiunque ma solo chi è davvero perseguitato, chi possiamo accogliere con dignità e possibilità di integrazione”.
Non ha invece perso occasione per attaccare frontalmente l’operato del Governo italiano, Leoluca Orlando, eurodeputato dei Verdi, che ha definito “una spia preoccupante, l’arroganza comunicativa del governo Meloni, che ricorre a decreti antipersona per perseguitare i migranti”.
La Commissione europea: continueremo a cercare soluzioni
Nel suo statement finale la Commissaria per l’Uguaglianza Helena Dalli ha assicurato che “la Commissione continuerà a esplorare possibili modi per procedere allo sviluppo di hub di rimpatrio al di fuori dell’UE, soprattutto in vista di una nuova proposta legislativa sul rimpatrio. Ma vorrei sottolineare – ha concluso la Commissaria – che sarà prestata un’attenzione importante al rispetto dei diritti fondamentali.