venerdì | 18 Ottobre | 2024
Gino Morabito
Gino Morabito
Cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, pubblica un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. È firma de La Sicilia e del Quotidiano di Sicilia; collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno e habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che, alla fine, bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantotto anni in poche righe. È un buon inizio.

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Luciano Ligabue presenta il nuovo tour: “Il pubblico è il mio spettacolo personale. Sul palco con mio figlio Lenny, che emozione!”

Luciano Ligabue si racconta a BE Sicily Mag in vista del tour nei teatri prodotto e organizzato da Friends&Partners e Zoo Aperto. Due le tappe in Sicilia, già sold out: il 20 ottobre al Teatro Politeama di Palermo e il 21 ottobre al Teatro Metropolitan di Catania

Gino Morabito
Gino Morabito
Cresciuto a pane e Thoreau e strizzando l’occhio a Paperino, pubblica un libro di giochi, ora un racconto, ora “Smorfia”, un romanzo che ti fa volare, e perfino una raccolta di poesie giovanili. È firma de La Sicilia e del Quotidiano di Sicilia; collabora attivamente con diverse testate nazionali (Agenzia Stampa, Corriere dello Spettacolo, Il Corriere Nazionale solo per citarne alcune) e si occupa di ufficio stampa. Già direttore editoriale di Musica Intorno e habitué della scrittura creativa, approfondisce le strategie di comunicazione per imparare che, alla fine, bisogna scrivere in profondità, non in lunghezza. Facendo bene i conti, quarantotto anni in poche righe. È un buon inizio.

Non cambierebbe questa vista con nessun’altra. Dai parcheggi dei supermercati fino all’Rcf Arena Reggio Emilia di Campovolo, su e giù da un palco. Diretto, senza filtri, con quel suo stile unico e riconoscibilissimo. A emozionarci ancora certe notti, che “somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai”. A tredici anni di distanza dall’ultima volta, Luciano Ligabue torna in teatro con una nuova tournée in location d’eccezione, per ripercorrere insieme il passato, il presente e il futuro di quei suoi sogni di rock’n’roll che hanno da sempre accompagnato la sua carriera.

In Sicilia, due le date del tour, prodotto e organizzato da Friends&Partners e Zoo Aperto, con gli eventi entrambi sold out realizzati da Puntoeacapo: il 20 ottobre al Teatro Politeama di Palermo e il 21 ottobre al Teatro Metropolitan di Catania. È proprio in vista di queste ultime che si è raccontato a BE Sicily Mag.

Luciano Ligabue presenta il nuovo tour a BE Sicily Mag

“Con me sul palco – ha anticipato Luciano Ligabue in merito alle tappe del tour a Palermo e Catania – ci saranno Federico Poggipollini che da trent’anni mi accompagna alla chitarra, Davide Pezzin al basso, Luciano Luisi alle tastiere e, per la prima volta, mio figlio Lenny“. Buon sangue non mente. “L’emozione di suonare con mio figlio è fortissima. Da molti veniva visto come un azzardo, io invece sapevo benissimo che, in un’epoca di ‘familismo’, avrei potuto contare anche sulla componente meritocratica, perché so quanto è bravo alla batteria. Magari con meno ansia, ma non vedo l’ora di rivivere quell’emozione per tutti i concerti a venire”.

Luciano Ligabue e suo figlio Lenny ph. Maurizio Bresciani 50622 - Be Sicily Mag
Luciano Ligabue e il figlio Lenny (Foto di Maurizio Bresciani)

Un conto è ballare su un palco con le chitarre elettriche, un conto è stare seduti in platea con degli arrangiamenti più intimi. “Ogni tanto, comunque, diamo il gas perché vogliamo pensare che la gente si alzi ugualmente dalle poltrone. Ma, una volta riaccomodati, possono sentire con attenzione i nuovi arrangiamenti con cui abbiamo vestito le nostre canzoni. Il tour teatrale ci permette di essere più capaci di concentrarci sulle sfumature”.

La personalità di Luciano Ligabue

Luciano oltre Ligabue. Una messa a fuoco su un aspetto più riservato, dove le canzoni parlano da sé. “Questo, però, potrebbe essere un pensiero codardo: mandare avanti quelle per evitare di raccontarsi. In realtà poi mi sono reso conto di essermi raccontato così tanto, attraverso le canzoni, da smentire anche uno di quei tre, quattro aggettivi che mi vengono appioppati. Sì, perché ognuno di noi è catalogato con tre, quattro aggettivi. Uno di quelli che mi riguardano è riservato, cioè uno che si tiene le cose per sé e che non le comunica agli altri. Nelle canzoni ho raccontato le parti più intime della mia vita: i lutti, le separazioni, le nascite, i nuovi amori”.

Ha attraversato tre momenti di crisi, diverse l’una dall’altra. “Il primo è stato quello di ‘Sopravvissuti e sopravviventi‘. Dopo una partenza fulminante agli esordi, quel terzo album sembrava aver fatto sparire tutto il pubblico accumulato miracolosamente nei due anni precedenti. Il secondo momento riguarda invece una crisi personale, poiché mi ero ritrovato a non riuscire più a gestire quel tipo di popolarità che mi era capitata. Risale alla fine degli anni Novanta e, per uscirne, ho dovuto pubblicare un album, ‘Miss Mondo‘, in cui affrontare il fatto che il successo possa avere delle ombre e che ci si possa sentire a disagio per quelle zone scure. È un argomento di cui la gente non vuol sentir parlare perché, per gli occidentali, il successo è il nostro nirvana. Ciononostante, era giusto che io testimoniassi quel malessere, anche per toglierlo da lì e ripartire. L’ultimo momento di crisi è legato a ‘Made in Italy‘, un progetto molto articolato, complesso: un concept album del 2016 che diventa un film. In quel periodo ho avuto un problema alle corde vocali, con la sensazione che, una volta fatto l’intervento, la mia voce non sarebbe più stata quella di prima”.

Luciano Ligabue ph. Jarno Iotti 01102024 S2203664 a - Be Sicily Mag
(Foto di Jarno Iotti)

La stella polare è sempre stata una: pensare che non avrebbe mai potuto rinunciare ai concerti. “Ciò che più mi piace fare al mondo è salire su un palco, cantare le mie canzoni e godere di quell’esperienza entusiasmante della gente che ho di fronte. È il mio spettacolo personale, sicuramente migliore di quello che io offro a loro. Uno show tutto per me, ed è una vera e propria dipendenza. Sono un tossico del live”.

I prossimi progetti

Il 21 giugno 2025 sarà la notte di ‘Certe notti‘, un grande evento per festeggiare una serie di avvenimenti importanti. “Ogni volta ci siamo sentiti responsabili di dover alzare l’asticella sempre di più. Ci siamo ritrovati spiazzati da quello che era stato il primo ‘Campovolo‘. Nessuno si immaginava, vent’anni fa, che avrebbe ottenuto tutto quel successo. Nessuno si immaginava che sarebbe arrivata così tanta gente, battendo il record europeo di paganti ad uno spettacolo. Da lì in poi, c’è stata sempre la voglia di far sì che tutto quello che capitava attorno al concerto fosse comunque una sorta di festa nella festa”.

Happening, meeting, aree sportive, campeggio. Dunque, possibilità per la gente di frequentarsi. “Abbiamo dei ricordi fantastici anche della febbrile attesa di molti ragazzi che sono stati nelle canadesi ai bordi delle strade di ‘Campovolo’, addirittura per un paio di settimane, pur di riuscire a frequentarsi”.

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(Foto di Jarno Iotti)

In questi trent’anni è cambiato tutto, pochissime cose sono rimaste com’erano. “Sono cambiato anch’io, perché si cambia, naturalmente. Figuriamoci quando fai un mestiere con tutte queste sollecitazioni emotive. Se mettiamo insieme il numero di canzoni pubblicate, i film, i libri, i romanzi, le raccolte di racconti, il volume di poesie… è davvero tanto. Il che vuol dire che sono sempre andato a testa bassa, a spada tratta. Senza mai fermarmi”, conclude Luciano Ligabue.

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