domenica | 6 Ottobre | 2024
Silvia De Luca
Silvia De Luca
Formatasi tra Palermo e Tunisi, è laureata in Comunicazione pubblicitaria all'Università degli Studi di Palermo. La sua passione per il cinema e l’arte ha trovato spazio all'interno della redazione di BE Sicily Mag, con la quale è scoccato l’amore a prima vista nel marzo del 2024. Da allora avete letto le sue parole sul sito web di BE.

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Buca della salvezza alla Gancia a Palermo: quando la rivolta lasciò il segno nel cuore della Kalsa

Il complesso monumentale della Gancia di Palermo porta su di sé le cicatrici di secoli di storia: una di queste è la cosiddetta buca della salvezza in via Alloro nel cuore della Kalsa

Silvia De Luca
Silvia De Luca
Formatasi tra Palermo e Tunisi, è laureata in Comunicazione pubblicitaria all'Università degli Studi di Palermo. La sua passione per il cinema e l’arte ha trovato spazio all'interno della redazione di BE Sicily Mag, con la quale è scoccato l’amore a prima vista nel marzo del 2024. Da allora avete letto le sue parole sul sito web di BE.

Nell’antico quartiere arabo della Kalsa a Palermo sorge la chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio conosciuta col nome di “Gancia”. Il complesso architettonico, che si affaccia su via Alloro, risale al 1490. Nel corso dei secoli ha subito numerosi interventi che ne hanno modificato l’aspetto, sia interno che esterno, ma uno in particolare incuriosisce chiunque passi da questi vicoli. Si tratta di quello che ha portato alla realizzazione della cosiddetta buca della salvezza nel complesso monumentale dalla Gancia a pochi passi da Palazzo Abatellis.

La storia della rivoluzione a Palermo nel 1860

La storia risale al 1860, quando il nostro Paese viveva un periodo di grande fermento. Un anno dopo, il 17 marzo 1861, quest’ultimo avrebbe portato alla proclamazione del Regno d’Italia. È in questo contesto, ricordato come Risorgimento italiano, che Palermo si ritrovò a essere palcoscenico di violenti scontri armati tra l’esercito borbonico e i rivoluzionari, capeggiati da Francesco Crispi, che coordinava le azioni dei patrioti da Genova, e Francesco Riso.

Era il 4 aprile 1860 quando Francesco Riso guidò, in particolare, la rivolta della Gancia, ovvero l’insurrezione palermitana che avrebbe convinto definitivamente Giuseppe Garibaldi a organizzare una spedizione in Sicilia. Nel corso dello scontro i rivoluzionari locali insorsero contro il re del Regno delle Due Sicilie, Francesco II di Borbone.

La rivolta venne tuttavia violentemente repressa. Gli unici superstiti del massacro furono due: Gaspare Bivona e Filippo Patti, che per sfuggire alla cattura da parte dell’esercito borbonico si rifugiarono nella cripta della chiesa della Gancia. Quella che adesso viene comunemente denominata la buca della salvezza.

Rivolta della Gancia - Be Sicily Mag
Buca della salvezza alla Gancia a Palermo: quando la rivolta lasciò il segno nel cuore della Kalsa 2

I giorni nella buca della salvezza di Bivona e Patti

Dopo cinque giorni senza cibo e senza acqua nella cripta della chiesa della Gancia, Gaspare Bivona e Filippo Patti, attraverso una breccia scavata in un muro, attirarono l’attenzione di alcune donne del quartiere, che misero in scena una grande rissa, distraendo i soldati borbonici e permettendo ai capi rivolta di fuggire indisturbati tra i vicoli di Palermo.

Da quel giorno la breccia nel muro della chiesa della Gancia prese il nome di buca della salvezza e il vicolo nel quale fuggirono Gaspare Bivona e Filippo Patti è ancora oggi rinominato come via del 4 Aprile, giorno in cui avvennero i fatti.

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