A Strasburgo, nell’emiciclo al gran completo come per tutte le plenarie del Parlamento europeo, quella di settembre è stata in realtà la prima vera sessione di lavoro per gli eurodeputati della legislatura cominciata a luglio. Otto di loro sono siciliani e saranno i protagonisti del nuovo spazio in cui BE Sicily Mag farà da filo diretto tra la Sicilia e il cuore dell’Unione europea, dalla quale, principalmente grazie ai Fondi europei, dipendono le possibilità di sviluppo e innovazione per la Sicilia. Cominciamo il nostro viaggio, grazie a Michela Giuffrida – giornalista nel ruolo di inviata “speciale”, proprio perché a sua volta è stata eurodeputata – chiedendo ad alcuni degli eletti in Sicilia un giudizio sulle nomine della Commissione europea, composta da 11 donne e 16 uomini, e sul Commissario italiano, Raffaele Fitto, che ha spuntato – dopo settimane di travaglio politico – la nomina a vicepresidente esecutivo e al quale è stata assegnata la delega alla Coesione e Riforme.
Le reazioni degli eurodeputati siciliani dopo l’annuncio della composizione della nuova Commissione europea e le aspettative che riguardano la delega alla Coesione e Riforme assegnata all’italiano Raffaele Fitto
Per Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e oggi eurodeputato del Gruppo dei Verdi/ALE, “è una Commissione che lancia inquietanti messaggi – dice – alla Destra sovranista. Quelle di Raffaele Fitto, sono deleghe assolutamente inconsistenti. È un ministro che ha manifestato la sua inefficienza nel non spendere oltre il 30% dei fondi del PNRR. È certo che non possiamo votare questa Commissione con questa composizione”.
Tra quelli che esprimeranno voto negativo alla Commissione scelta da Von Der Leyen, c’è anche Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, oggi esponente del M5S, che in Parlamento europeo siede tra le fila della GUE. “Non siamo contenti del risultato, perché riteniamo che passare da un Commissario con delega all’Economia alle attuali deleghe assegnate a Raffaele Fitto sia un arretramento. Ma è chiaro che aspettiamo di vedere risultati per l’Italia. Noi siamo abituati a dare giudizi su ciò che viene fatto, non su ciò che viene detto”.
Diverso invece il parere di Marco Falcone, ex assessore all’economia della Regione Siciliana e oggi eurodeputato del Gruppo PPE: “Il giudizio nei confronti della Commissione europea è certamente positivo. Il PPE è largamente rappresentato con 14 componenti su 26, è una presenza significativa che ci renderà fondamentale nelle scelte strategiche per il prossimo quinquennio. Il vicepresidente Raffaele Fitto gestirà un terzo del bilancio della Commissione europea, ha tanti dossier importanti, con ricadute strategiche sul nostro territorio, ovvero il Mediterraneo e nello specifico la Sicilia”