mercoledì | 2 Ottobre | 2024
Silvia De Luca
Silvia De Luca
Formatasi tra Palermo e Tunisi, è laureata in Comunicazione pubblicitaria all'Università degli Studi di Palermo. La sua passione per il cinema e l’arte ha trovato spazio all'interno della redazione di BE Sicily Mag, con la quale è scoccato l’amore a prima vista nel marzo del 2024. Da allora avete letto le sue parole sul sito web di BE.

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Isola Ferdinandea, il mistero dell’isola che non c’è del mar di Sicilia

Protagonista nel romanzo "Un filo di fumo" di Andrea Camilleri, l'isola Ferdinandea si trova tra Sciacca e Pantelleria e la Sicilia è ancora in attesa del suo ritorno dal 1831

Silvia De Luca
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Formatasi tra Palermo e Tunisi, è laureata in Comunicazione pubblicitaria all'Università degli Studi di Palermo. La sua passione per il cinema e l’arte ha trovato spazio all'interno della redazione di BE Sicily Mag, con la quale è scoccato l’amore a prima vista nel marzo del 2024. Da allora avete letto le sue parole sul sito web di BE.

Quella dell’isola Ferdinandea potrebbe essere facilmente scambiata per una storia frutto di credenze popolari, che fondono mito e realtà in racconti ricchi di folklore e mistero. Nonostante ciò, non si tratta di una leggenda. È realtà, con basi anche scientifiche, per quanto possa essere difficile crederci. I fatti risalgono al 1831 e persino Andrea Camilleri nel 1980 ha dedicato un suo romanzo, Un Filo di Fumo, a questa vicenda.

L’apparizione dell’isola Ferdinandea

Situata nel canale di Sicilia, tra Sciacca e Pantelleria, l’isola Ferdinandea è comparsa più volte nel corso dei secoli. La sua apparizione più eclatante fu proprio quella raccontata in Un Filo di Fumo. I resoconti storici raccontano che già verso la fine di giugno 1831 si verificarono alcune forti scosse di terremoto che furono avvertite fino a Palermo. Nei giorni seguenti fu segnalata, dai pescatori del luogo, una zona in cui il mare ribolliva continuamente e dove vi era una sospetta morìa di pesci.

Ma solo a metà luglio, gli abitanti delle coste e gli equipaggi di alcune navi di passaggio furono testimoni dell’emersione dell’isola Ferdinandea, preceduta da un’alta colonna di fumo e violenti zampilli di lava che fuoriuscivano dall’acqua. L’isola Ferdinandea, infatti, non è altro che la sommità di un vulcano sottomarino che, ciclicamente, spunta dalle acque del mar Mediterraneo.

Il racconto di Andrea Camilleri

“Un filo di fumo”: la vera storia dell’isola Ferdinandea

“I pesci sono tutti morti. Da qualche tempo succedevano cose in quel tratto di mare che non lo persuadevano per niente. Una volta, proprio dal fondo, si era sentito un rumore surdo, di tuono, che era durato una mezz’ora e poi si era sfrangiato in una serie di colpi più forti ma staccati l’uno dall’altro, come di cannonate; un’altra volta l’acqua si era fatta di colpo calda che uno poteva a momenti calarci la pasta. […] Sentirono prima un boato lungo e lento, poi videro l’acqua che cominciava a bollire e un’altissima colonna di fumo e faville si alzò a picco, facendo voci di raggia e rumori proprio come una persona viva. Mentre il sole diventava grigio e una cenere spessa e densa entrava col fiato nei polmoni, e i marinai, morti di scanto, cadevano in ginocchio pregando la Madonna e tutti i santi, Currao e Trifiletti, ammammaloccuti, si resero conto che stavano assistendo a un fenomeno mai prima visto: un’isola vulcanica nasceva sotto ai loro occhi […]”. Con queste parole l’autore agrigentino, Andrea Camilleri, racconta l’apparizione del luglio 1831 dell’isola Ferdinandea nel suo romanzo Un Filo di Fumo.

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“Isola Ferdinandea” illustrazione anonima

Nel 1831 l’isoletta suscitò subito l’interesse degli inglesi e dei francesi, che consideravano il Mar Mediterraneo e la Sicilia luoghi di grande rilevanza strategica. Prima gli uni e poi gli altri, tentarono di approdare sull’isola emersa per prenderne possesso. Ma questo generò solo l’ira del popolo del Regno delle Due Sicilie e del suo sovrano, re Ferdinando II di Borbone che, il 17 agosto 1831, rivendicò l’isola, dandole ufficialmente il nome di isola Ferdinandea in suo onore. In questo modo decretò che la terra apparteneva alla Sicilia. La lotta su chi avesse il dominio dell’isola però durò poco. L’8 dicembre 1831, infatti, l’isola Ferdinandea tornò sott’acqua senza lasciar traccia.

L’isola Ferdinandea oggi

Nel 1968, con il terremoto della valle del Belice, le acque del canale di Sicilia furono viste intorbidirsi e ribollire ancora una volta, portando i siciliani a credere che l’isola Ferdinandea stesse per riemergere. Il fenomeno tuttavia non avvenne. Un gruppo di sub siciliani però colse l’occasione per posare sulla superficie dell’isola rimasta sottomarina una targa in pietra, sulla quale si legge: «Questo lembo di terra una volta isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano».

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