È stato inaugurato a Serradifalco, in via Alessandro Manzoni, il murale I Carusi. Frutto del talento dell’artista Giulio Rosk e donato da Sicilbanca e dalla Fondazione Sicana, l’opera rappresenta un omaggio alla memoria dei “carusi”, i giovani lavoratori delle miniere di zolfo, simbolo di sacrificio e resilienza dell’entroterra siciliano.
Presenti alla cerimonia di inaugurazione il presidente di Sicilbanca e Fondazione Sicana, Giuseppe Di Forti, il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio e l’Arciprete di Serradifalco don Biagio Biancheri, insieme a rappresentanti del mondo accademico e delle associazioni locali che da anni si impegnano a preservare e divulgare la storia delle miniere di zolfo.
“I Carusi”, il murales di Giulio Rosk
Il murale I Carusi è stato realizzato su una parete di un edificio privato in via Alessandro Manzoni, angolo via Cavalieri di Vittorio Veneto, e rappresenta un invito esplicito a non dimenticare la storia del territorio e a valorizzare le esperienze passate, con l’obiettivo di sensibilizzare, in particolare, le nuove generazioni, affinché diventino custodi e promotori della memoria collettiva.
L’opera è stata completata il 30 agosto da Giulio Rosk, pseudonimo di Giulio Gebbia, uno degli street artist più prolifici della sua generazione. L’artista è noto per il suo stile distintivo, un mix tra iperrealismo e onirico, risultato di una solida competenza tecnica. Nel murale I Carusi, ha ritratto un giovane, un caruso, in condizioni di estrema povertà e sfruttamento. Il giovane, tenendo una “citolena” in una mano e un bastone nell’altra, è accompagnato da un asinello, silenzioso compagno nelle lunghe giornate di lavoro.
In alto, accanto a lui, un falco, simbolo di Serradifalco, ma anche metafora di visione e trasformazione, mentre sullo sfondo si intravedono dei graffiti. Il murale commemora il sacrificio di molti giovani del passato che, cercando una vita migliore, hanno trovato invece morte e sofferenza nelle miniere.
Il murale I Carusi si inserisce in un progetto di valorizzazione del patrimonio storico e culturale della Sicilia. L’opera rappresenta sia un tributo ai giovani del passato che un messaggio di speranza e cambiamento, in quanto l’arte può diventare un mezzo di partecipazione attiva e di trasformazione sociale. È dunque un invito a riflettere sul valore dei giovani del passato e sulla loro eredità, ma anche a riconoscere nella bellezza dell’arte un potente strumento di cambiamento e partecipazione attiva.