Farm Cultural Park, centro culturale e artistico nato a Favara, sbarca anche a Palermo. La struttura verrà ospitata negli spazi dell’ex collegio dei Crociferi, in via Maqueda. Il progetto è frutto della creatività di Andrea Bartoli, notaio e della moglie Florinda Saieva, avvocato, i quali hanno raccontato a BE Sicily Mag come è nata l’iniziativa e come si svilupperanno prossimamente le loro idee nel capoluogo siciliano.
Farm Cultural Park: spazio all’arte e alla cultura
Il progetto Farm Cultural Park inizia a prendere vita nel 2010 grazie alla volontà di Florinda Saieva e Andrea Bartoli di portare innovazione nella loro città, Favara: “Farm nasce dalla voglia di continuare a vivere la nostra terra, la Sicilia, nel migliore dei modi. L’obiettivo è fare tutto ciò che è nella nostra possibilità per far stare bene le nostre figlie, ma un po’ tutti. È un progetto di restituzione, il bilancio sociale della nostra vita”. Uno spazio culturale, un’opera di restauro di un intero quartiere, che ha riscosso il successo meritato e ha regalato alla popolazione locale una boccata d’aria fresca.
Le ambizioni dei due fondatori però non hanno trovato in Favara dei confini. Così adesso Farm Cultural Park raggiunge anche Palermo. La casa dell’arte arriva in città grazie all’attribuzione per cinque anni alla Fondazione dello spazio dell’ex collegio dei Crociferi a opera dell’Agenzia del Demanio, che ne ha la proprietà. Per scoprire cosa diventerà, bisogna ancora attendere qualche mese. Sicuramente un ambiente innovativo volto al sociale. Farm è sinonimo infatti di comunità, tra cittadini e artisti. Un luogo dove lavorare su problemi e strategie, dove creare trasformazioni culturali e dare valore alle infinite possibilità della creatività umana. “Arte e architettura al servizio del cambiamento delle nostre città e di noi stessi. La nostra missione è migliorare noi, chi ci sta intorno e i luoghi che abitiamo”, spiega Andrea Bartoli.
L’apertura ufficiale di Farm Cultural Park a Palermo è prevista per luglio 2025, ma già da ottobre sono in programma iniziative che coinvolgeranno il pubblico attivamente. “Vogliamo che la città partecipi al processo di creazione di questo spazio. Già a fine ottobre pensiamo di fare un evento per rendere il cantiere partecipato”, conclude Florinda Saieva.