venerdì | 18 Ottobre | 2024

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Marko’s, la mascotte con la mascherina nata dall’idea di un bambino siciliano: “Un problema trasformato in opportunità” (VIDEO)

Dalla Sicilia a Roma, continua il tour della mascotte ideata da Marco Bucalo durante la pandemia con il supporto del papà Francesco. Simbolo di resilienza, ha l’obiettivo di portare luce nelle situazioni più buie. Il sogno, però, è a stelle e strisce.

“Da un problema può nascere un’opportunità”. È il messaggio che sta dietro a “Marko’s”, la mascotte con la mascherina anti-Covid nata dall’idea di Marco Bucalo, un bambino che all’epoca del primo lockdown aveva solo 7 anni. “Mi annoiavo e cercavo un modo per passare il tempo lontano dai videogiochi. All’inizio disegnavo i classici personaggi – racconta a Be Sicily Mag – ma un giorno ho deciso di usare il foglio di carta come uno specchio. E, così, è nato Marko’s, il mio avatar”.

Un passatempo che nei mesi si è perfezionato: dai colori a matita è passato ai pennarelli e poi al computer. Con l’aiuto del papà Francesco, il personaggio di Marko’s, con il suo logo, ha iniziato a comparire anche su portachiavi, braccialetti, magliette e così via: un perfetto simbolo di resilienza. Da lì, mentre tutto il mondo iniziava a cancellare dalla propria mente il coronavirus e tutto ciò che la pandemia aveva comportato, Marco e la sua famiglia iniziavano a pensare che, forse, non tutto ciò che era nato in quel periodo meritasse di essere dimenticato, anzi.

Marko’s in tour: da Sicilia a Roma

Il progetto di Marko’s in questi anni non si è mai fermato e negli ultimi mesi, al contrario, ha subito una forte accelerata. Non c’è gara podistica in Sicilia o in Calabria in cui non si veda aggirarsi in mezzo ad atleti e tifosi quella che ormai è diventata ufficiosamente la mascotte della Fidal. Eventi di beneficenza, visite nelle scuole e soprattutto manifestazioni sportive sono l’habitat perfetto di Marco Bucalo, che porta sorrisi e ispirazione a chiunque sia abbastanza vicino al pupazzo da prendersi un abbraccio. Come Petit, il rapper finalista nell’edizione di quest’anno di Amici, che sui suoi social ormai sfoggia il cappellino regalatogli dal bambino durante un firmacopie.

Marko’s e i valori dello sport: il racconto di papà Francesco

“Il messaggio di Marko’s è chiaro: con un po’ di immaginazione e determinazione, è possibile trovare luce anche nelle situazioni più difficili. E lo sport incarna proprio questi valori”, racconta Francesco, il papà di Marco, il quale ha ammesso che questo progetto lo ha aiutato a passare più tempo con suo figlio. “Siamo stati a Vittoria, Ragusa, Marsala, Palermo, siamo stati anche in Calabria, a Crotone, Villa San Giovanni e Tropea. Abbiamo partecipato anche alla super maratona dell’Etna, che è un evento unico in Europa. Era la prima volta che una mascotte si avvicinava al cratere di un vulcano. Non solo atletica, anche beach volley a Messina. Saremo a Licata, a Milazzo, a Comiso. Aspettiamo l’ufficializzazione per la maratona di Palermo a fine novembre. Il salto di qualità sarà a Roma il 20 ottobre, ma l’importante è che il progetto Marcos non perda mai la propria identità: nella vita per arrivare bisogna lavorare”.

C’è una caratteristica di Marko’s, però, che non passa di certo inosservata. “Molti mi chiedono perché continui ad andare in giro indossando la mascherina. Non la posso togliere. Se lo facessi, si perderebbe il messaggio che sta dietro a tutto questo”. Ne è certo Marco Bucalo, che per il futuro ha più di un sogno: “Io vedo il mio personaggio anche negli Stati Uniti”, ha concluso.

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