lunedì | 7 Ottobre | 2024
Simona Castanotto
Simona Castanotto
Giornalista pubblicista dal 2009, traduttrice e raccontastorie.

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Libri dalla Sicilia, “I colori dell’anima” di Vincenzo Trifirò: una raccolta di poesie che omaggia la donna

Il filosofo, poeta e pittore Vincenzo Trifirò con "I colori dell'anima" dedica una raccolta alla donna, essere terreno amato anche per le sue fragilità

Simona Castanotto
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Giornalista pubblicista dal 2009, traduttrice e raccontastorie.

La rubrica “Libri dalla Sicilia” di Be Sicily Mag, che celebra la tradizione letteraria e i migliori autori dell’Isola, si sofferma su “I colori dell’anima”, raccolta di poesie di Vincenzo “Enzo” Trifirò.

La recensione de “I colori dell’anima”

“I versi esplodono spontanei, fluidi, delicati come petali di rosa, sfogliati dal vento di grecale che soffia e agevola l’andare della feluca a caccia di pescespada…”. Così Geri Villaroel, noto giornalista messinese e direttore del mensile Moleskine, anticipa nell’introduzione i versi dell’autore. È un corpus lirico che frulla la vita trasformandola in un nettare di emozioni e colori, e non solo in senso figurato: Trifirò, oltre che poeta, è pittore. Il volume è corredato da splendidi disegni, alcuni dei quali realizzati in combino con artisti del calibro di Togo, Minolfi, Ghersi, tavole che sposano una visione dell’esistenza che travalica l’oggi materiale. Il libro è fatto di poesie, pensieri, frammenti di diario.

Quella evocata non è la donna angelicata mistica e sublime, ma un essere terreno, amato anche per le sue fragilità, ha un suo profumo, si muove al ritmo della musica dei ricordi. “Quell’attimo fatale del tuo pensiero”, “…il tuo pensiero dolce penetra nel cuore come un faro sulla roccia”, “anche quando sei lontana, la mia mano accarezza il tuo pensiero”. Nonostante i numerosi riferimenti all’intimità, non è il corpo della musa, a catturarlo, la fusione delle anime non può avvenire senza vibrare sulle stesse corde, senza respirare i medesimi odori, “un profumo che si guarda allo specchio”, l’odore mediterraneo del rosmarino.

In appendice, si trova la nota della compianta Linuccia Ghersi, italianista, saggista, studiosa di arte e letteratura, moglie del grande artista Luigi Ghersi. Linuccia racconta: “La pittura e la poesia in Enzo sono complementari e in qualche modo intercambiabili. Un unico poema. Una lunga narrazione. Un solo romanzo. Tuttavia la ‘natura’ nel linguaggio pittorico che la racconta è più onirica, più sognata, più accarezzata nel suo aspetto visibile che però sottintende quel mistero ambiguo che è al di là delle apparenze”. Trifirò non accomoda dunque la sua poetica nell’Empireo, ma trasforma in lirica semplici istanti di vita quotidiana. La donna amata non ha forme, ma colori: “Sei un acquerello luminoso”, le dice. E attraverso gli occhi del poeta, colmi di meraviglia, vediamo lei, la vita, la madre terra e tutti i colori dell’anima.

La poesia, la voce dell’anima

T. S. Eliot, uno dei più importanti poeti del XX secolo, al ricevimento del Nobel (1948), disse: “Di volta in volta, la Poesia può renderci più consapevoli dei sentimenti sommersi e senza nome che formano il substrato del nostro essere, a cui raramente accediamo; perché le nostre vite sono per lo più una costante evasione da noi stessi”. L’arte poetica rifugge ogni tentativo di definizione paralizzante, sguscia via dai margini in cui si tenta di racchiuderla con la forza. Si potrebbe, con fare asettico, descriverla come letteratura che evoca una risposta emotiva attraverso un linguaggio scelto per significato, suono e ritmo, ma provare a incasellarla in una definizione tanto stringente sarebbe un oltraggio.  

Forma d’arte universale, la Poesia trascende i confini culturali, geografici e temporali. Può esprimere l’inesprimibile, esplorando le profondità dell’anima umana, perché strumento di comunicazione collettiva, anche politico, e veicolo di conoscenza. Il suo potere evocativo permette al lettore di connettersi emotivamente e intellettualmente con il testo, trovandovi una risonanza personale e uno stimolo a riflettere sulla condizione umana. I poeti sono sempre stati megafoni della propria epoca, spesso affrontano temi sociali, politici e culturali. La loro opera può quindi fungere da catalizzatore per il cambiamento sociale, sensibilizzando e mobilitando le persone. 

Veicolo di conoscenza e bellezza, quest’arte è un invito a vedere il mondo con occhi inclini alla meraviglia, a scoprire connessioni inaspettate e a riflettere su verità universali. La scelta delle parole, il ritmo, la rima e la struttura contribuiscono a creare un’esperienza estetica intensa. In tutte le sue forme e manifestazioni, la Poesia rimane componente essenziale della nostra esperienza umana, unendo passato e presente, individuo e collettività, in un dialogo eterno e universale. È proprio su questa stessa scia che si orienta il pensiero di Vincenzo Tririfò, autore di “I colori dell’anima”. Se gli si domanda come si vive senza poesia, replica: “È come vivere senza la mente, senza sogni… È l’unica cosa per cui vale la pena fare di tutto”.

Chi è Vincenzo Trifirò

Vincenzo Trifirò, messinese, classe ‘58, si forma a Milano negli anni Settanta, nell’ambiente stimolante che ruota attorno all’Accademia di Brera, frequentata da pittori, poeti e artisti di ogni sorta. Appassionato di scrittura, pittura e teatro, ha partecipato a personali collettive e a concorsi letterari nazionali e internazionali, spiccando sempre per i suoi componimenti e portando a casa prestigiosi premi. È filosofo, poeta e pittore. Le pregevoli illustrazioni che accompagnano i suoi scritti, sono di produzione propria, inclusa l’immagine di copertina di questo libro.

A partire dal 1984 ha instaurato un’amicizia con Rosa Quasimodo, sorella di Salvatore e moglie di Elio Vittorini, legame che si rivela fondamentale nella sua vita di uomo e artista. Da Rosa ricevette, “per il caro e affettuoso aiuto e vicinanza in un momento triste della mia vita”, la penna con cui Elio scrisse i suoi romanzi, un oggetto catartico che si trova sul suo scrittoio e scrive ancora.

A BE Sicily Mag Vincenzo Trifirò ha rivelato una curiosità: scrive sempre e solo con la luna, la stessa che occhieggia sovrana dai suoi dipinti: “Quando arriva la notte, si apre questo grande sipario e la luna sale nel cielo, là nasce l’amore, poi quando si riguarda dentro un paio d’occhi che ti sta guardando, là c’è la felicità dell’anima”. E non può mancare un riferimento alle sue radici: “Nella mia poesia c’è tutto quello che vedono i miei occhi, e tutto quello che vedono i miei occhi è bellezza, e lì c’è tutta la Sicilia, e specialmente ci sono le donne siciliane”.

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