Alla fine degli anni ’80 Massimo Cataldo, girando l’Europa durante l’interrail, arrivò a Parigi e si innamorò di una vetrina: era quella di Old River, brand di abbigliamento da uomo nato a Marsiglia nel 1972. Eleganza, gusto british declinato allo stile italiano e alla raffinatezza francese. Così si decise a portarlo in Italia. Tornando a casa, convinse il padre Settimo Cataldo, già impegnato nel settore dell’abbigliamento come lo era nonno Angelo, a partire per visitare quel negozio che tanto lo aveva affascinato. Anche lui restò piacevolmente sorpreso e accolse la proposta del figlio. Passò poco tempo e il progetto venne realizzato. Nel 1991 i due aprirono il primo negozio di abbigliamento per uomo Old River in Italia: a Palermo in via Libertà.
La storia di Old River, negozio di abbigliamento da uomo a Palermo
Massimo si immerse presto e completamente nel mondo del brand Old River, entrando a stretto contatto con Edoard Vernis, creatore del marchio francese e del concetto di gusto “neo british“, oltre che grande imprenditore. Si formò al suo fianco trasferendosi in Francia, così da comprendere i sistemi operativi di quel mondo, le dinamiche dei riassortimenti e delle collezioni. Una volta tornato in Italia e avviata la nuova attività, il negozio di via Libertà riscosse subito successo. Già nel 1993 si diede vita agli altri due punti vendita: in via Sciuti, sempre a Palermo, e a Catania, in via Etnea, per poi, nel 2002, acquisire il marchio Old River per il mercato italiano.
Nel 2015 Old River raggiunse il suo picco, con oltre 130 negozi nel mondo, di cui 85 in Francia e il resto distribuiti, per la maggior parte, in paesi francofoni: Belgio, Svizzera, Costa d’Avorio, Senegal e, ovviamente, con i tre punti vendita in Sicilia. È a questo punto però che Edoard Vernis, all’età di 84 anni, decise di vendere l’attività al gruppo spagnolo Cortefiel, che sostituì il marchio in tutti i negozi. Da allora Old River è presente solo nel mercato italiano, grazie al lavoro portato avanti nel negozio di via Sciuti. Le collezioni sono realizzate interamente in Italia, da fornitori/faconisti specializzati in ogni categoria di prodotti: giacconi e impermeabili in Puglia, camice in Sicilia e Toscana, la maglieria a Carpi, le scarpe nelle Marche.
Il progetto di Massimo Cataldo
I progetti della famiglia Cataldo tuttavia non si fermano ai confini italiani. “A gennaio scorso – rivela Massimo – abbiamo ottenuto il diritto d’opzione per l’acquisto del marchio anche a livello internazionale. Siamo pronti a rientrare in questi mercati, sia online che nei punti vendita. Abbiamo in mente un piano di espansione e di rilancio, che faccia ritornare in auge questa storica realtà, rendendola un progetto siciliano”. Tutto purché i valori del brand originario rimangano saldi: “Per noi è fondamentale mantenere il gusto e l’immagine neo british style, ovvero il connubio perfetto tra eleganza inglese, raffinatezza francese, qualità e design italiano. Inoltre, la produzione di tutti gli articoli dovrà rimanere Made in Italy. Infine, un rapporto qualità prezzo competitivo”. Peculiarità che contraddistinguono Old River dal 1972.
L’obiettivo di Massimo Cataldo, sognatore e visionario, amante della sua Isola, è quello di rilanciare il marchio nel suo paese d’origine, la Francia, e negli altri paesi in cui era presente fino a pochi anni fa. In questo modo Old River diventerà il primo brand di moda siciliano riconosciuto in ambito internazionale. E, in questo nuovo progetto, la parola d’ordine, dopo eleganza, è sostenibilità: “Saremo un’impresa green, con un ufficio stile dedicato, collezioni centrate su capi realizzati con tessuti eco, provenienti da filiere di cotone organico Siciliano certificato. Non mancheranno anche nuovi tessuti in fibre di lana o cotone riciclato”.
Un programma che vuole portare dunque la Sicilia nel mondo e che prevede la partecipazione dei giovani: “Vogliamo coinvolgere i talenti della nostra Isola, valorizzarli e fare in modo che abbiano un motivo per restare qui. Sono fiducioso che con questa iniziativa si potrà dare lustro alla nostra terra, la Sicilia”.