martedì | 22 Ottobre | 2024
MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

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Melilli, via alla “Festa i Maju” con il pellegrinaggio a piedi nudi dei devoti di San Sebastiano

La "Festa i Maju" è in programma a Melilli dal 4 a 12 maggio: le celebrazioni in onore di san Sebastiano Martire tra tradizione e iniziative

MARCO PETROLITO
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A contraddistinguermi è la passione per la musica e l'arte. Ma amo anche viaggiare ed il buon cibo. E vivo di sport. Giornalista da quasi 20 anni per provare a raccontare e a trasmettere, con la scrittura, le emozioni legate al mio mondo.

Dal 4 al 12 maggio Melilli, in provincia di Siracusa, si ferma per omaggiare san Sebastiano Martire, il suo santo patrono, e, come ogni anno, ciò accade per la cosiddetta “Festa i Maju”, si rinnova l’attesa tradizione del pellegrinaggio a piedi scalzi dei “nuri”, i devoti provenienti da tutti i centri della provincia. Sarà proprio nella notte tra il 3 ed il 4 che la tradizionale festa vedrà il suo momento più alto e sentito, quello dell’arrivo di migliaia di fedeli che percorreranno chilometri su chilometri aspettando l’apertura della basilica del santuario per omaggiare san Sebastiano.

“Per noi melillesi – ha ricordato il sindaco Giuseppe Carta – si tratta di un evento sentitissimo che per devozione, unicità e fede caratterizza fortemente la mia comunità, pronta, come ogni anno, a stringersi attorno al Santo”.

Gli eventi legati all’edizione 2024 della “Festa i Maju”

Per questa edizione della “Festa i Maju” a Melilli tanti saranno anche gli eventi e le rappresentazioni artistiche legate alla festa, a cominciare dalla mostra fotografica a cielo aperto “Ut vivam veram vitam”, con l’esposizione di banner raffiguranti immagini emblematiche della festa del fotografo Giovanni Rizzo sulle balconate di via Iblea. Inoltre è in programma l’originale progetto sui percorsi devozionali dei “nuri” con il coinvolgimento dei sindaci dei territori devoti al Martire. Prevista anche l’esposizione della pergamena realizzata artigianalmente e raffigurante san Sebastiano, che sarà collocata vicino alla stele del santo.

La storia e le tradizioni: ecco perché il simulacro si trova a Melilli

Secondo quanto si narra, alla fine di aprile del 1414 una nave naufragò sull’isola Magnisi: non ci furono vittime e ciò che accadde fu legato da tutti alla presenza di una statua di san Sebastiano contenuta in una cassa nella nave, che, tuttavia, nessuno riuscì a sollevare. La notizia giunse al vescovo di Siracusa che, con il popolo in processione, si recò sul posto per portare la statua nella sede arcivescovile. Spinti dalla fede, anche i melillesi giunsero nel luogo in cui vi era la statua, l’1 maggio del 1414. Si dice che proprio nel momento in cui si stava per decidere il luogo in cui la stessa statua dovesse esser collocata, il simulacro divenne nuovamente pesante per coloro che cercavano di sollevarlo, tranne che per gli abitanti di Melilli, i quali, così, lo trasportarono nel loro paese tra canti gioiosi e inni religiosi.

I festeggiamenti di Melilli hanno inizio, tradizionalmente, la sera del 3 maggio, con la processione del reliquiario in argento. La notte fra il 3 e 4 maggio, poi, la piazza e il corso principale restano illuminati a giorno per accogliere i pellegrini che alle 4 della notte, tra il suono delle campane a festa e lo sparo di mortaretti, esclamano «semu vinuti ri tantu luntanu, primu Diu e San Mastianu». Verso le 6 del mattino del 4 maggio, correndo, arrivano dall’edicola votiva del Santo i “nuri” di Melilli, uomini, donne e bambini vestiti di bianco con un fazzoletto in testa, una fascia rossa ed un mazzo di fiori in mano. Poi è la volta di quelli dei paesi più vicini. E alle 10 si assiste alla trionfale uscita del fercolo, portato in processione per le vie del centro storico. Le celebrazioni si concludono l’11 maggio, quando il simulacro di San Sebastiano, dopo aver percorso la nuova zona del centro, viene conservato nella basilica.

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