I turisti di tutto il mondo amano la Sicilia e i dati forniti dalla piattaforma Airbnb, specializzata nella prenotazione di affitti brevi, lo confermano. Il report arriva dalla società di consulenza turistica e marketing territoriale Jfc.
Nel 2023 sono oltre 608 mila gli alloggi messi a disposizione sul territorio italiano, ma l’offerta si è concentrata principalmente in tre regioni che da sole coprono più di un terzo del mercato: la Toscana (il 12,9% del totale), la Sicilia (11,4%) e la Lombardia (11,1%). A seguire Puglia (8,9%), Sardegna (8,4%), Lazio (8,3%), Campania (6,8%) e Veneto (5,7%).
A portare la Sicilia sul podio non è solo il tasso di occupazione, ma anche l’indice di sostenibilità delle singole destinazioni, ossia quanto Airbnb incide sulle città e sulla vita dei suoi cittadini. Su tutte spicca Palermo, con un indice positivo dello 0,67.
Anello: “I numeri di Airbnb dimostrano l’attrattività di Palermo”
“I numeri di Airbnb a Palermo – dice l’assessore comunale al turismo Alessandro Anello – dimostrano l’attrattività di una città che negli ultimi anni ha visto crescere l’interesse dei turisti sia in Italia che all’estero. In questa direzione l’amministrazione comunale opera in piena sinergia con la piattaforma online di locazione turistica che mette in contatto persone in cerca di alloggio, tanto che ha anche stipulato un accordo sulla riscossione della tassa di soggiorno. Una collaborazione – conclude Anello – frutto di un mercato in continua espansione che genera economia e opportunità di investimento”.
L’assessore Anello fa riferimento alla proposta della Giunta, approvata da Sala delle Lapidi, per cui l’importo della tassa di soggiorno per le strutture extra alberghiere e le camere destinate a locazioni brevi è stata fissata a 2 euro. Per gli alberghi a una stella è passata da 0,50 a 1 euro, da 1 euro a 1,50 euro per i 2 stelle, da 1,50 a 3 euro per i 3 stelle, da 2 a 4 euro per i 4 stelle, da 4 a 5 euro per i 5 stelle.
Il turismo più economico d’Italia
La decisione del Comune di Palermo mantiene comunque il turismo del capoluogo tra i più economici d’Italia. Il Mezzogiorno, infatti, si conferma come la zona del Paese con la tassa di soggiorno dal costo medio più basso, circa 1,70 €. Fra le città meridionali soltanto Napoli si discosta dalla media, mentre Palermo, Olbia, Lecce e Catania rimangono piuttosto accessibili. Importi abbastanza contenuti anche nelle più piccole località balneari del Sud con le eccezioni di Taormina e delle Isole Eolie.
A confermare ulteriormente i dati Airbnb sugli alloggi in Sicilia, vi è dunque una costante ambizione da parte delle amministrazioni comunali di puntare sul turismo come motore economico della città, mantenendo sempre un occhio di riguardo per il portafoglio.