lunedì | 21 Ottobre | 2024

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A Catania la festa di Sant’Agata accende la città

A Catania il mese di febbraio si apre all’insegna della festa di Sant’Agata, le celebrazioni in onore della Santa patrona della città.

Festa di Sant’Agata: due giornate intense per la città di Catania

La Messa dell’aurora celebrata all’alba del 4 febbraio dà il via alle due giornate più intense per la città di Catania, quelle che vedono Sant’Agata protagonista assoluta della festa a lei dedicata. Nel terzo secolo Agata venne perseguitata, imprigionata e sottoposta a torture e sevizie; i suoi persecutori, sotto ordine del proconsole Quinziano, si accanirono sul suo corpo fino a strapparle i seni. 

Quando il sole non è ancora alto, un fiume bianco di fedeli inonda la Cattedrale e la piazza antistante – sotto il vigile controllo delle istituzioni che hanno regolato l’ingresso nella zona per assicurare la sicurezza dei cittadini – per assistere all’omelia. Una folla stretta in religioso silenzio con lo sguardo rivolto verso la vara si appresta a percorrere le principali vie della città nei due giri, quello esterno di giorno quattro e quello interno del cinque. La tradizione, infatti, vuole che la mattina del quattro febbraio il fercolo lasci la Cattedrale attraversando Porta Uzeda verso gli Archi della marina, lo sguardo della Santa è rivolto verso il mare.

Sant’Agata è tuttoaffermano unanime i devoti che portano il ‘sacco’ – il comune abito di coloro che rivolgono il voto alla martire -, per Catania e per i catanesi una festa collettiva che riesce a coinvolgere tutti i cittadini, devoti e non, che mescolano vecchie tradizioni di famiglia a nuove usanze. Ciò che resta immutato è il senso di condivisione di un rito che unisce i cittadini tra di loro abbattendo qualsiasi diversità, e alle istituzioni.

Il fercolo addobbato di fiori colorati si muove lentamente in questa primavera agatina tra la folla accompagnata dal tintinnio della campana suonata dal capo vara Claudio Consoli accompagna la passeggiata della Santa tra i fedeli trainata dal cordone.

Festa di Sant'Agata Be Sicily Mag
A Catania la festa di Sant'Agata accende la città 2

Giorno 5, data della ricorrenza della morte della giovane Agata, lo sguardo della Santa è rivolto verso il vulcano quando, una volta lasciata la Cattedrale al tramonto, la vara si dirige in via Etnea per affrontare lo stesso fiume bianco che la scorta fino alla fine della processione prevista per il giorno successivo. È il giorno della luce, quella del giochi pirotecnici che accolgono la vara in piazza, quella dei fuochi del Borgo sparati alle prime luci dell’alba di giorno 6 e quella dei ceri che i devoti portano sulle loro spalle per tutta la notte durante tutto il tragitto in segno di fede: una promessa lunga una vita che lega in modo indissolubile chi ha ricevuto una grazia alla Santa.

La stanchezza segna i volti dei devoti che spingono la vara in una delle fasi più concitate di tutta la processione: la salita di San Giuliano. Mentre il capo vara invita i fedeli a tirare con maggiore forza, i partecipanti sventolano i fazzoletti bianchi e in coro, con la voce spezzata urlano: “Cittadini tutti devoti tutti”. 

Prima di fare rientro in Cattedrale, il feretro compie una delle soste più importanti; si tratta di uno dei momenti più suggestivi della festa in via Crociferi.“Libera, spontanea e fedele a se stessa”, con queste parole del celebrante descrive Agata nell’omelia che precede il canto solenne.

Davanti al Convento di San Benedetto i fedeli si raccolgono in un altro momento di silenzio mistico stretti l’uno contro l’altro. Immobile la città ascolta e la quiete avvolge la via, i presenti aguzzano le orecchie per ascoltare il canto solenne delle suore di clausura. Il motivo imita la voce della martire e riprende le ultime parole di Agata imprigionata e martoriata che trova conforto nella preghiera: “Accoglimi Signore”, sono le ultime parole pronunciate prima della morte.

Nella tarda mattinata di giorno 6 la città si appresta a tornare alle normalità mentre un ancora cospicuo gruppo di fedeli accompagna verso casa la vara nell’ultimo tratto. Gli sguardi tristi dei fedeli accompagnano con commozione il rientro di Sant’Agata in cattedrale. 

Fede e folclore fanno da sfondo a una serie di eventi culturali presenti su tutto il territorio catanese e promossi nei giorni precedenti alle celebrazioni. La festa carica di tradizione è riuscita a cambiare nel tempo e a seguire le esigenze dei cittadini: tempi dilatati e processione più lenta e sicura sono sicuramente i tratti distintivi della nuova festa di Sant’Agata.

Oggi le celebrazioni rappresentano un modo per attirare turisti da tutto il mondo che arrivano sul territorio etneo per assistere allo spettacolare evento e, allo stesso tempo visitare la città. La festa diventa così un importante mezzo di promozione turistica e di grande supporto economico alle attività in un periodo di bassa stagione.

A firma di Francesca Capparelli 

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